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Presso la
Rocca di Scandiano venerdì
14 dicembre dalle 9.30 alle 18 è in programma il
convegno intitolato
"Esperienze di democrazia partecipativa in Emilia-Romagna". Si tratta di un momento di confronto tra le amministrazioni pubbliche emiliane e romagnole che hanno attivato o intendono attivare progetti di partecipazione e di coinvolgimento dei cittadini nelle scelte di interesse per le comunità locali. Nel territorio della regione Emilia Romagna sono infatti sempre di più i Comuni e le Province che stanno sperimentando iniziative mirate a incoraggiare, rafforzare e stimolare la partecipazione dei cittadini alle decisioni pubbliche.
In particolare, nel 2006 la
Provincia di Modena, in collaborazione con il
Comune di Modena, ha ideato e promosso il
progetto "Esperienze e pratiche di partecipazione diretta nella provincia di Modena", con lo scopo di creare una banca dati delle pratiche e delle esperienze di partecipazione diretta di cittadini, gruppi e associazioni, nei processi decisionali delle amministrazioni locali della provincia di Modena.
Il convegno in oggetto rientra tra le iniziative organizzate nell'ambito del progetto provinciale ed è promosso dalla
Provincia e dal
Comune di Modena, insieme al
comune di Scandiano.
Nel corso del convegno vengono analizzate le diverse esperienze sperimentate sul territorio regionale e vengono individuate ulteriori possibili forme di scambio e collaborazione tra gli enti interessati.
La stessa
Regione Emilia Romagna coordina
Partecipa.net, un progetto di e-democracy a cui collaborano l'Assemblea Legislativa Regionale, i Comuni di Bologna, Modena e Ferrara, l'Associazione dei Comuni di Argenta, Portomaggiore, Ostellato e Voghiera, le Province di Ferrara e Piacenza. Tra i progetti più importanti già operativi sul territorio regionale vi sono "
UNOX1" del Comune di Modena, "
DEMOS" del Comune di Bologna e "
URPeRETE" della stessa Regione Emilia-Romagna. Il progetto Partecipa.net prevede la sperimentazione di metodologie di E-democracy, con la distribuzione alle pubbliche amministrazioni interessate del "Kit di e-Democracy", un insieme di strumenti tecnologici, metodologie e procedure per il coinvolgimento attivo dei cittadini, la moderazione dei dibattiti on-line, l’acquisizione e la pubblicazione dei risultati dei processi decisionali partecipati.
La sessione iniziale del
convegno di Scandiano si intitola "Conoscere le esperienze". Tra i vari interventi previsti, l'assessore provinciale al Bilancio
Stefano Vaccari parla del ruolo della Provincia nella promozione della partecipazione. In programma anche i contributi dei rappresentanti delle
Province di Ferrara e di Reggio Emilia, dei
comuni di Modena, Ferrara, Scandiano, Castel Maggiore, Reggio Emilia, Colorno, Nonantola. Intervengono anche
Micaela Deriu dell'Associazione Rete Nuovo Municipio, e
Giulio Moini, Docente di Analisi delle Politiche Pubbliche all’Università La Sapienza di Roma.
Nella sessione pomeridiana intitolata "Confrontare per migliorare",
Sabrina Franceschini della Regione Emilia Romagna descrive l’attività dell'ente regionale nella promozione dei processi partecipativi, mentre
Bianca Dacomo Annoni dell'Istituto Cooperazione Economica Internazionale parla delle Ong come soggetti attivi nei processi di sviluppo locale partecipativo. La giornata si conclude con una tavola rotonda.
I
progetti di partecipazione dei cittadini nei processi di formazione delle politiche pubbliche locali sono esperienze inclusive, capaci di incidere sui processi decisionali delle Amministrazioni pubbliche. Si tratta di percorsi strutturati che consentono il confronto fra cittadini, amministratori e tecnici, con lo scopo di individuare i bisogni, definire le priorità di intervento, costruire decisioni condivise. Questi progetti sono quindi funzionali ad uno sforzo per rivitalizzare e rafforzare il principio di democrazia rappresentativa, che regge la nostra organizzazione sociale, aggiungendo elementi di democrazia diretta.
Tra i possibili progetti di democrazia partecipativa vi sono le consulte e i forum tematici, i forum telematici deliberativi, altri strumenti di e-democracy per esprimere pareri e punti di vista, i progetti di riqualificazione urbana, i piani di zona, i contratti di quartiere, l'urbanistica partecipata, altri percorsi di coinvolgimento dei cittadini nella redazione di documenti di programmazione generale e/o settoriale, i bilanci partecipativi e le altre forme di rendicontazione sociale.
Dall'adozione di questo genere di progetti possono derivare parecchi vantaggi per l'intera comunità locale, tra cui il sostegno alla costruzione di un rapporto fiduciario fra istituzioni e cittadini, con una maggiore reciproca legittimazione, una maggiore apertura e trasparenza dell'azione pubblica, una generalizzata crescita culturale e del senso civico, la mobilitazione di nuove risorse e di contributi potenzialmente innovativi, una possibile maggiore efficacia e qualità delle politiche pubbliche intraprese, a fronte di una maggiore condivisione delle decisioni.
I progetti di democrazia partecipativa possono anche comportare svantaggi e rischi, come ad esempio una scarsa partecipazione effettiva dei cittadini, a fronte dell'investimento di molto tempo e risorse pubbliche, si possono creare addirittura situazioni controproducenti quando a causa di contrapposizioni o tensioni eccessive il procedimento decisionale si blocca. Certe iniziative possono poi nascondere semplicemente intenti autoreferenziali da parte degli enti che li adottano, apportando poco o nulla di veramente utile alla collettività.