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Comunicato stampa N° 1106 del 10/10/2002

piano immigrazione: 27 progetti in tutta la provincia \ 3
in consiglio si scontrano due opposte filosofie

Il dibattito in Consiglio provinciale sul piano per l’immigrazione ha messo in evidenza due opposte filosofie nell’affrontare il problema. Da una parte il centrodestra ha accusato la maggioranza – come ha affermato Maurizio Potetti (FI) di "buttare via due miliardi perché è immorale che si spendano tanti soldi pubblici per gli stranieri, invece che difendere la nostra cultura". Per il centrosinistra, invece, il piano è utile perché – come ha sostenuto Andrea Sirotti (Ds) - "i lavoratori stranieri pagano le tasse e hanno diritto a interventi, come i corsi di italiano, che favoriscano la loro integrazione".

Un concetto ribadito da Mauro Cavazzuti (Margherita) e da Valter Reggiani (Ds), per il quale il piano "coinvolge istituzioni, associazionismo e mondo economico. Noi italiani conosciamo bene i forti svantaggi legati alla condizione degli immigrati".

Maino Benatti (Ds) ha ricordato che si tratta di "fondi messi a disposizione dalla Fini-Bossi per le politiche per l’integrazione che ha confermato le proposte della legge Turco-Napolitano". A favore del piano sono intervenuti anche Fabio Mosca e Giovanni Luppi (Ds) il quale ha accusato il centrodestra di "contraddire lo spirito liberale" mentre Gino Quartieri (Ds) ha ricordato che "saranno regolarizzate migliaia di colf e badanti, è giusto intervenire con corsi e progetti per favorire la loro integrazione".

Giudizi opposti sono arrivati dal centrodestra. Per Cesare Falzoni (An) la Provincia "non tiene conto delle novità introdotte dalla Bossi-Fini, riproponendo la vecchia logica, del tutto sbagliata, che vede gli enti locali adeguarsi alle esigenze degli stranieri". Per Tomaso Tagliani (Ccd) "è giusto favorire l’integrazione, ma molti stranieri sono intolleranti verso i nostri costumi e la religione cattolica". Per Giorgio Barbieri (Lega nord) "è assurdo finanziare cene e feste straniere come il capodanno cingalese, oppure il ramadan". Massimo Bertacchi (FI) ha accusato di razzismo la maggioranza perché "finanziare la sopravvivenza delle culture di origine non significa fare integrazione. Ridicolo finanziare il Comune di Sassuolo per interventi sul quartiere Braida che è l’emblema del fallimento delle politiche del centrosinistra". Un concetto ripreso anche da Dante Mazzi (FI) per il quale "esistono diritti ma anche doveri".

Alfredo Silvestri (Rc) ha affermato che "il fenomeno non si blocca perché i padroni italiani hanno bisogno del lavoro degli immigrati".

Giorgio Razzoli, assessore provinciale per le Politiche per l’Immigrazione, ha concluso il dibattito affermando che "la richiesta di mano d'opera da parte delle imprese modenesi è ancora forte e coinvolge tutto il territorio, ma quella del lavoro non è l'unica dimensione in base alla quale possiamo affrontare il fenomeno. Le esigenze di integrazione dei lavoratori e delle famiglie passano anche per la scuola, la sanità, la cultura. E solo un'autentica integrazione degli stranieri regolari può evitare rischi di disagi sociali e la crescita di un clima di intolleranza".
Oltre al piano il Consiglio ha approvato anche una serie di ordini del giorno contrari alla legge Bossi-Fini presentati da Valter Reggiani (Ds), Mauro Cavazzuti (Margherita), mentre una presa di posizione a favore della legge, presentata da Falzoni e Barbieri, è stata respinta.

Scheda informativa

Scheda informativa
Data comunicato
10/10/2002
Numero
1106
Ora
12
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Proprietà dell'articolo
data di creazione: giovedì 10 ottobre 2002
data di modifica: giovedì 25 agosto 2005