E’ di circa otto milioni di euro (oltre 15 miliardi di lire) l’ammontare dei finanziamenti che, nel prossimo triennio, l’Unione europea metterà a disposizione dei territori modenesi considerati "svantaggiati" che fanno parte delle aree Obiettivo 2 in montagna e nel carpigiano. Nei giorni scorsi la Provincia di Modena ha approvato i Programmi di sviluppo locale (Psl) che stabiliscono strategie e priorità degli interventi da finanziare con i fondi strutturali europei. Da mercoledì 6 febbraio iniziano gli incontri con le realtà locali. "Con i Programmi di sviluppo locale per la montagna e per la pianura – commenta Morena Diazzi, assessore provinciale agli Interventi economici - forniamo precise indicazioni sui possibili interventi da attivare sul territorio che saranno realizzati fino al 2006".

A metà febbraio la Regione Emilia Romagna – il cui Docup, il Documento unico di programmazione, prevede misure che riguardano il sostegno diretto alle imprese e i programmi infrastrutturali di sviluppo locale - presenterà all’Unione europea il "complemento" ovvero la documentazione che rende operative le procedure dei bandi per il finanziamento delle imprese e le modalità di erogazione dei contributi per gli enti pubblici.

Sono 14 i comuni montani ammessi all’Obiettivo 2: Fanano, Fiumalbo, Frassinoro, Lama Mocogno, Montecreto, Montefiorino, Montese, Palagano, Pavullo (solo per alcune aree), Pievepelago, Polinago, Riolunato, Sestola e Zocca. Tra le diverse le tipologie d’intervento previste per l’area alcune riguardano: la riqualificazione dei centri urbani, di borghi o siti di pregio storico architettonico; la riqualificazione dell’offerta per il turismo sportivo, ecologico e familiare; la riqualificazione delle aree produttive e la realizzazione di infrastrutture telematiche per "e-government" e teleservizi.

Nel programma rientrano anche le indicazioni per il cosiddetto "phasing out" - uscita dal programma Obiettivo 2 – che riguarda, invece, i comuni di Carpi, Novi e Cavezzo (ma anche alcune aree di Pavullo ex Obiettivo 5b). Per i prossimi cinque anni i finanziamenti europei saranno inferiori, ma tali comunque da consentire interventi di consolidamento e sviluppo del tessuto economico. Oltre alle misure di sostegno alle imprese, per l’area "phasing out" sono previsti finanziamenti per programmi di ricerca, innovazione tecnologica, promozione economica del territorio, ma anche servizi e progetti per l’introduzione di sistemi di gestione ambientale e di promozione delle tecnologie pulite. Nei prossimi mesi saranno inoltre attivati i bandi relativi agli aiuti alle imprese che riguarderanno interventi per l’innovazione e la qualificazione del sistema produttivo.