Tra Etiopia ed Eritrea il processo di pace sta proseguendo tra molte difficoltà, soprattutto nei campi profughi che ospitano ancora migliaia di persone fuggite dalla zone di guerra.. Da una parte e dall’altra, comunque, volontari modenesi stanno costruendo condizioni di vita migliori per le popolazioni. Tra i 17 progetti finanziati dalla Provincia, infatti, ci sono anche quelli di Mani tese, Hewo, Gma e Consorzio pluriverso, quattro associazioni impegnate a realizzare strutture per la formazione, il lavoro e l’assistenza sanitaria.

Nei mesi scorsi, inoltre, una delegazione modenese ha consegnato gli aiuti per oltre un miliardo raccolti con l’iniziativa "Anche una gomma può cancellare la guerra": oggetti di cancelleria per le scuole, generi alimentari e materiale sanitario.

Il progetto di Mani Tese prevede la costruzione di un centro con aule di formazione ad Anseba in Eritrea (costo 164 milioni), mentre Gma realizzerà ad Afelba, sempre in Eritrea, una struttura polivalente per consentire alla popolazione di riunirsi, per la realizzazione di corsi di formazione rivolti a donne e bambini e per assicurare agli studenti un luogo idoneo allo studio (costo 258 milioni). Il Consorzio pluriverso si propone, inoltre, di creare opportunità di occupazione nel settore della forestazione e dell’approvvigionamento alimentare nell’area eritrea di Gash/Barka.

E’ nel Tigrai, in Etiopia, invece, il progetto di Hewo per la costruzione di un panificio e di una lavanderia a servizio dell’ospedale di Makallè (costo89 milioni).