Da sabato 19 novembre 2011 a domenica 29 gennaio 2012 le sale dell'
ex Ospedale Sant'Agostino di Modena ospitano la
mostra fotografica "Francesco Carbonieri: la Belle Époque nell'obiettivo di un amatore". In esposizione oltre
settanta foto storiche che descrivono lo spirito di un'epoca dorata, in cui la ricca borghesia ebbe l'opportunità di sperimentare l'ebbrezza di uno stile di vita lussuoso e cosmopolita.
La mostra è promossa dal
Fotomuseo Panini in collaborazione con
Fondazione Fotografia, il progetto dedicato all'arte fotografica della
Fondazione Cassa di Risparmio di Modena.
Le foto esposte provengono dal prezioso
fondo Carbonieri, acquistato nel 2004 dallo stesso Fotomuseo Panini. Si tratta di 5.300 fotografie in precedenza conservate in scatole e armadi nella biblioteca e nella soffitta di villa Clementina a Magreta, dove era ancora allestita la camera oscura di Francesco Carbonieri, con bacinelle, chimici, bauli di carte non impressionate. Realizzate quasi interamente in stereoscopia (tecnica che permetteva una visione tridimensionale), le immagini in mostra regalano l'atmosfera spensierata che scandiva la quotidianità alto borghese di Carbonieri e del suo entourage: gli scorci di vita famigliare nelle ville a Magreta e a Lesignana di Modena, così come i lunghi viaggi in automobile verso le località turistiche francesi più famose del primo Novecento: Biarritz, Parigi, la Costa Azzurra. La Belle Époque è un periodo storico, culturale e artistico europeo che va dalla fine dell'Ottocento fino all'inizio della prima guerra mondiale: si tratta di un momento di pace e relativa prosperità, caratterizzato da importanti scoperte e innovazioni tecnologiche che lasciavano sperare nella capacità di riuscire a trovare soluzioni per tutti i problemi e le malattie dell'umanità.
Francesco Carbonieri nasce a Campagnola Emilia (RE) l'11 giugno 1886 in una famiglia di proprietari terrieri. Nel corso della sua vita si dedica principalmente alle attività di gestione delle proprietà disseminate fra i comuni di Formigine, Sassuolo, in Toscana e in Costa Azzurra. Si laurea in agraria, è un appassionato cultore di piante e si diletta in fotografia. A partire dal 1908 possiede una macchina fotografica per lastre formato 13x18 con cui inizia a fotografare la donna che diventerà sua moglie due anni dopo, Clementina Cionini. Il 31 ottobre del 1938 Francesco e il figlio vengono arrestati per aver scritto una lettera al nipote Giovanni Moruzzi, nella quale vengono espressi giudizi in merito alla politica estera italiana e al duce (definito "il Cafone"), e alla condizione dello stato francese che, ai loro occhi, pare ottimale rispetto a quella italiana. Vengono condannati al confino nella provincia di Cosenza per 5 anni. Dopo aver scontato poco più di un anno, per intercessione del Prefetto di Modena ricevono il proscioglimento. Il rientro coincide con la vendita della villa di Lesignana per motivi economici e il trasloco a Magreta. Le difficoltà economiche distruggono il mondo dorato nel quale Carbonieri è vissuto e, in seguito a questo drastico cambiamento smette di fotografare. Muore a Magreta il 5 ottobre 1960.
Al di là della tecnica, non sempre eccelsa nei risultati, l'attività fotografica di Francesco Carbonieri documenta gli anni più belli della sua vita. La leggerezza e l'allegria traspaiono nei volti ritratti, quasi sempre appartenenti alla moglie o ai pochi parenti e amici, sempre vestiti con abiti di lusso e in contesti signorili. I luoghi delle vacanze sono accuratamente scelti fra quelli in auge per la moda del tempo. L'automobile con cui effettua i suoi viaggi diviene lo status symbol di una classe sociale - la ricca borghesia - che si sposta per il puro piacere di farlo e di ritrovarsi nei luoghi di villeggiatura. Parigi, Bruxelles, Biarritz, Montecarlo e l'eclettica Barcellona diventano mete imperdibili per il nuovo turista che ama le Esposizioni Internazionali e i Casinò. Più che i monumenti di queste città bellissime, il soggetto delle foto di Carbonieri sono i turisti e la sua famiglia, mostrata in posa su diversi sfondi. Gli scatti di Carbonieri non sono fatti per gli altri, ma principalmente per sé stesso e i propri cari, immagini realizzate come ricordo personalissimo e forse anche con quel pizzico di ostentazione di chi vuol dimostrare di essere "stato lì". Smette di fotografare quando questo mondo privilegiato finisce di esistere.
Alla mostra è dedicato un
catalogo (112 pagine, costo 20 euro) realizzato da Franco Cosimo Panini Editore, contenente testi della
curatrice della mostra Chiara Dall'Olio e di
Roberta Russo.
La mostra è visitabile dal martedì al venerdì con
orario dalle 11 alle 13 e dalle 15.30 alle 19; sabato, domenica e festivi con orario continuato dalle 11 alle 20. Chiusura settimanale il lunedì.
L'ingresso è gratuito. Inaugurazione sabato 19 novembre alle 18 presso l'Ex Ospedale Sant'Agostino in Largo Porta Sant'Agostino 228.
Per informazioni:
Fondazione Fotografia tel. 059.239888
email
info@mostre.fondazione-crmo.it Fotomuseo Panini tel 059.224418
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info@fotomuseo.it