Da sabato 27 novembre 2010 a domenica 13 marzo 2011 il Fotomuseo Panini di Modena ospita la mostra "La Persia Qajar 1848-1864. Fotografi italiani nell'Iran dell'Ottocento", che racconta la nascita della fotografia in Iran, in cui l’Italia ha svolto un ruolo di assoluto primo piano. La produzione dei fotografi italiani in Persia nel periodo tra il 1848 e il 1864 costituisce inoltre la più precoce documentazione che rappresenta aspetti rilevanti del mondo cagiaro.
La mostra è promossa dal
Fotomuseo Panini, in collaborazione con l'
Istituto Nazionale per la Grafica (ING) e il sostegno della
Fondazione Cassa di Risparmio di Modena. I curatori sono
Maria Francesca Bonetti (ING) e
Alberto Prandi (Docente di Storia della Fotografia, Università degli Studi di Venezia-Ca' Foscari e Università degli Studi di Verona).
In esposizione al Fotomuseo Panini una selezione di
70 opere fra quelle precedentemente presentate a Roma presso l'Istituto Nazionale per la Grafica dal 28 gennaio al 5 aprile scorso, che raccontano
l'Iran dell'Ottocento attraverso le fotografie di un gruppo di professionisti italiani che operarono in Persia negli anni 1848-1864, sotto il regno dello
Shah Nâseroddin (1831-1896) della
dinastia Qajar. Si tratta di
opere dei fotografi Luigi Montabone (1827-1877) e Luigi Pesce (1827-1864). Le immagini esposte provengono dalla
Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia e dal
Museo di Storia della Fotografia Fratelli Alinari di Firenze.
Nâseroddin credeva nel progresso e favorì una serie di scambi con l’Occidente, recandosi egli stesso (primo sovrano persiano) più volte in Europa e lasciandone traccia nei suoi diari di viaggio. La fotografia, di cui rimase affascinato, fu tra le scoperte che portò in Persia, invitando alcuni autori - i primi furono proprio gli italiani - sia perché documentassero l’organizzazione interna della corte e i luoghi, sia perché istruissero figure professionali locali.
Il ventennio considerato dal 1848 al 1864 contempla nel versante italiano le vicende comprese nell'arco di tempo tra la Seconda e la Terza Guerra di indipendenza, inclusa la Missione italiana in Persia del 1862, nel versante iraniano invece la formazione dell'Università di Teheran e l'attività fotografica dello stesso Shah Nâseroddin.
La testimonianza più precoce riguarda l’opera di
Luigi Pesce e di
Antonio Giannuzzi, entrambi fuoriusciti a seguito dei moti risorgimentali del 1848 e attivi in Persia come istruttori militari al servizio dello Shah. Il loro corpus di immagini, eseguite a partire dalla metà degli anni Cinquanta, rappresenta la prima estesa documentazione delle città, dei siti archeologici, dei luoghi sacri e delle emergenze storiche iraniane: Tehran, Tabriz, Persepoli, Pasagardae, Qom, Isfahan, Kermanshah, Bastam, Damghan Dezful, Mashhad, Shiraz, Soltaniyeh, Rey.
La successiva campagna fotografica di
Luigi Montabone fu realizzata durante la
missione diplomatica del 1862, di cui in mostra c’è la foto di gruppo (sia la stampa originale che la riproduzione a grandezza naturale). Tale missione era stata preparata da Cavour e fu portata avanti dopo la sua morte, nel 1861, come prima missione del nuovo regno d’Italia: a guidarla c’era il ministro Cerruti, insieme a un entourage di tecnici e scienziati, tra cui appunto il fotografo Luigi Montabone, l’illustratore Stanislao Grimaldi del Poggetto e gli scienziati De Filippi, Doria e Lessona. Nella serie di Montabone, che comprende vedute ed edifici di Yerevan, Qazvin, Soltaniyeh, Tabriz, Tbilisi, Tajrish, Tehran, Zanjan, si riassumono e si condensano sapientemente tutti gli intenti documentativi, scientifici, narrativi e celebrativi della missione stessa.
La
dinastia Qajar (o Cagiara) regnò in Persia dal 1781 al 1925. Fu fondata da Agha Muhammad Khan, che sconfisse e uccise l'ultimo sovrano Zand nel 1794 e portò tutto la Persia sotto il suo controllo. I Qajar erano una tribù turco-azera residente nell'Azerbaigian persiano. Agha Muhammad Khan fu formalmente incoronato scià nel 1796, stabilì la capitale a Teheran, un villaggio nei pressi delle rovine di Rey, l'odierna Shahr-i Rey.
L'
inaugurazione della mostra del Fotomuseo è in programma sabato 27 novembre alle 12.
L'
orario di apertura è dal martedì al venerdì 9.30-12 e 15-17, sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19, chiusura settimanale il lunedì. Chiusure speciali il 25 dicembre e l'1 gennaio.
L'ingresso è gratuito.
Il catalogo è edito da Peliti Associati di Roma.
Per informazioni: Fotomuseo Panini
Via Giardini 160, Modena
tel. 059.224418
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