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17 dicembre 2009

I conti con la crisi

Approvato bilancio della Provincia. Voto favorevole di Pd e Idv, voto contrario per Pdl, Lega e Udc. Approvato l’ordine del giorno Pdl su investimenti per edilizia scolastica Sabattini assicura: “si razionalizza, ma garantiamo ancora investimenti”. Investimenti per 60 milioni di euro.

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Il bilancio della Provincia di Modena è stato approvato mercoledì 16 dicembre dalla maggioranza in Consiglio provinciale (Pd e Idv); voto contrario per Pdl, Lega e Udc. La manovra finanziaria è di 161 milioni di euro, 16 in meno rispetto allo scorso anno a causa principalmente del calo delle entrate dovuto dalla crisi economica e dalla riduzione dei trasferimenti; il Piano degli investimenti, comunque, prevede quasi 60 milioni di euro di interventi nel 2010 (223 milioni nel triennio), circa 17 dei quali messi in campo con risorse proprie, come ha ricordato l'assessore al Bilancio Marcella Valentini.

 

Approvato all'unanimità, invece, un ordine del giorno proposto dal capogruppo del Pdl Dante Mazzi che invita la giunta a utilizzare eventuali entrate aggiuntive per anticipare al 2010 interventi in edilizia scolastica oggi previsti per gli anni successivi.

 

 

Tra le conseguenze dirette della crisi economica c'è il calo delle entrate tributarie che scendono a 58 milioni, quattro in meno dello scorso anno, così come si riducono i trasferimenti per la gestione delle funzioni delegate dalla Regione. «Il risultato - commenta il presidente della Provincia Emilio Sabattini - è un meno 9 per cento sul complesso delle entrate al quale facciamo fronte razionalizzando ulteriormente la spesa grazie al lavoro svolto sulla selezione delle funzioni istituzionali, anche con semplificazione e sburocratizzazione di diverse attività, e sulla riorganizzazione che andrà a regime a inizio 2010».

 

Solo per il personale si prevede di spendere un milione e 400 mila euro in meno, compresi i Cococo, mentre nel corso dell'anno, annuncia il presidente Sabattini, «salvaguardati gli accordi sindacali, prevediamo politiche di assunzione vincolate esclusivamente a esigenze istituzionali». La riorganizzazione consente di garantire la dotazione di personale necessaria a gestire gli interventi "anticrisi" nel campo della formazione, dell'economia e del lavoro verso i quali sono state orientate le scelte di bilancio operate con l'utilizzo delle risorse del Fondo sociale europeo (circa 13 milioni di euro).

 

«Abbiamo inoltre garantito gli investimenti - aggiunge Sabattini - con un'iniziativa innovativa in campo energetico (cinque milioni di euro nel 2010, dieci nel triennio, destinati a impianti fotovoltaici da realizzare sugli edifici della Provincia) che si aggiunge alla conferma del nostro impegno per scuole e infrastrutture, con particolare attenzione alla sicurezza». Per il presidente Sabattini le risorse destinate agli investimenti «sono strategiche e possono costituire un volano per la ripresa, ma proprio per questo devono essere utilizzate il prima possibile: forniremo tempi certi per l'avvio degli interventi principali».

 

La riduzione della spesa corrente è dell'8 per cento rispetto allo scorso anno attestandosi sugli 80 milioni di euro (sette in meno sul 2009), mentre l'aumento delle spese di gestione è contenuto in un più 2,3 per cento (si arriva a 13 milioni e 647 mila euro) grazie alle azioni sulla revisione dei consumi energetici, in particolare nelle scuole, e delle spese di funzionamento, così come alla razionalizzazione di spazi e uffici. Calano di un quinto, invece, le spese di sviluppo per la realizzazione delle politiche dell'ente: a questo tipo di progetti sono destinati cinque milioni e 300 mila euro.

 

«Alla riduzione delle entrate per effetto della crisi e all'aumento inevitabile dei costi di gestione - spiega l'assessore al Bilancio Marcella Valentini - il governo risponde con un Patto di stabilità che pone vincoli particolarmente rigidi e con la riproposizione di una sorta di federalismo fiscale a rovescio: allo Stato dovremo "restituire" oltre sette milioni di euro di trasferimenti erariali. In momenti difficili come questo pesa ancora di più la lontananza di uno Stato sempre più centralista che lascia soli i territori, mentre propone un incerto ridisegno istituzionale».

Proprietà dell'articolo
autore: Editoria e web
fonte: Ufficio stampa
data di creazione: giovedì 17 dicembre 2009
data di modifica: giovedì 17 dicembre 2009