-
non ci sono immagini precedenti
-
non ci sono immagini successive
Mercoledì 6 dicembre è stato stipulato un
accordo di cooperazione tra le Province di Modena e Reggio Calabria. Si tratta di un aiuto concreto fornito dalle istituzioni locali ed associazioni modenesi, sotto il coordinamento dell'Amministrazione provinciale, per
sostenere le cooperative sociali della Valle del Buonamico nel territorio di Reggio Calabria: azioni di solidarietà e cooperazione nella direzione di uno sviluppo sostenibile, contro la mafia e la 'ndrangheta.
L'intesa siglata presso la sede della Provincia di Modena prevede la
costruzione di una centrale a biomasse nella valle del Bonamico destinata alla produzione di energia e calore per le serre delle cooperative sociali della zona. Le fonti di energia da biomassa sono costituite da sostanze di origine animale e vegetale, non fossili, che possono essere usate come combustibili per la produzione di energia e cioè legna da ardere, gli scarti vegetali che provengono da aziende agrarie e i rifiuti agricoli, zootecnici e urbani.
Le forme di collaborazione previste dai due enti provinciali riguardano anche la realizzazione di progetti nel settore del turismo sociale e la promozione dei prodotti di queste imprese sociali calabresi nella rete commerciale modenese e regionale.
L'accordo è stato firmato da
Alberto Caldana, assessore all’Ambiente della Provincia di Modena, e da
Attilio Tucci, consiliere delegato della Provincia di Reggio Calabria. Hanno partecipato all’incontro
Piero Schirripa, presidente della cooperativa Valle del Bonamico che fa parte del consorzio di cooperative sociali promosso dal vescovo di Locri monsignor
Giancarlo Bregantini, e
Rosa Frammartino in rappresentanza dell’associazione dei cittadini calabro-modenesi (i calabresi in provincia di Modena sono oltre 12 mila).
«C’è una Calabria nuova che vuole cambiare - ha affermato
Tucci - creare nuove opportunità di lavoro, quindi ricchezza, nel rispetto della legalità e fuori dalle logiche assistenziali. L’accordo con la Provincia di Modena rappresenta un ulteriore contributo per questa nuova realtà».