Una maggiore partecipazione delle donne, che vivono lo spazio pubblico in modo diverso dagli uomini, nell’elaborazione del Piano territoriale provinciale; il finanziamento con criteri prioritari alle imprese agricole gestite da giovani donne; la valutazione di come politiche apparentemente neutre, come i piani del traffico, incidano diversamente sulla vita delle donne e degli uomini. Sono alcune delle applicazioni del Bilancio di genere della Provincia di Modena, unica sperimentazione di questo tipo in Italia che, insieme alle esperienze di conciliazione tra vita e lavoro nelle aziende modenesi, sarà al centro del convegno “La conciliazione del vivere e del produrre come responsabilità sociale e pubblica” che si svolgerà lunedì 11 giugno, dalle 9 alle 17, nella Sala dei centocinquanta della Camera di commercio di Modena (Palazzo Molza, via Ganaceto 134).

Il convegno, promosso dalla Provincia di Modena, dalla Commissione pari opportunità e dalle Consigliere di parità provinciali, è la prima occasione in cui, come sottolinea Palma Costi, assessore provinciale alle Pari opportunità, «il privato (imprese, associazioni, cooperative) è coinvolto nella discussione intorno al Bilancio di genere. Saranno portati esempi di applicazione di telelavoro, flessibilità e riduzione dell’orario lavorativo, e perfino di sostituzione della titolare che testimoniano come molte aziende abbiano compreso che la parità può diventare un beneficio economico».

Il programma del convegno prevede due tavole rotonde, entrambe introdotte da Antonella Picchio, docente di Economia politica all’Università di Modena e Reggio, che proporrà una valutazione delle politiche pubbliche sul piano del benessere di donne e uomini. Nella prima tavola rotonda, alla quale interverranno rappresentanti del mondo imprenditoriale, saranno presentati i casi aziendali di conciliazione tra vita e lavoro e le attività di sostegno delle consigliere di parità alle lavoratrici madri, una condizione che a Modena si calcola causi una media di quattro dimissioni al giorno.

Nel pomeriggio, la tavola rotonda verterà invece sulle esperienze di sperimentazione di politiche pubbliche di genere messe in atto da diversi enti locali italiani (comunicato n. 761).