News

Comunicati Stampa

Salta il menù di navigazione, vai al contenuto principale (Corpo centrale)

Comunicato stampa N° 1221 del 06/11/2002

difensore civico, la relazione su un anno di attività
in un anno fornite risposte a oltre 200 cittadini

C’è chi chiede di spostare un cassonetto dei rifiuti situato troppo vicino alla propria abitazione, chi protesta per un allagamento di terreno provocato da un Consorzio di bonifica, oppure chi è ancora costretto a pagare le imposte su un terreno espropriato da anni. Sono oltre 200 i cittadini modenesi che si sono rivolti in un anno al Difensore civico della Provincia di Modena.

Il dato è contenuto nella relazione annuale sull’attività dell’ufficio, illustrata da Alfredo Clò, il difensore civico della Provincia, nel corso del Consiglio provinciale che si è svolto nei giorni scorsi.

"Negli ultimi due anni questo numero è in costante aumento – ha spiegato Clò – un segnale che dimostra come i cittadini abbiamo compreso il ruolo di questo istituto".

A tutti il difensore civico ha espresso pareri e consigli, in molti casi sono state inviate richieste ufficiali di chiarimento agli enti interessati, spesso diversi dalla Provincia.

Si sono rivolti al difensore civico provinciale soprattutto i cittadini dei 22 Comuni modenesi (su 47) tuttora sprovvisti di questo istituto e che non si sono ancora consorziati con altri Comuni o con la Provincia.

"Un dato - ha sottolineato Clò – che rende indispensabile una nuova legge che preveda l’obbligatorietà e il reato di omissione di atti d’ufficio per gli amministratori o funzionari che non rispondono in tempo previsto".

Per le materie di competenza della Provincia i casi più rilevanti hanno riguardato le modalità di gestione dell’attività venatoria, un tema sul quale la Federcaccia di Modena ha presentato diverse richieste di chiarimento.

Tra gli altri casi più significativi spicca anche quello di un immigrato turco, regolarmente assunto in un’impresa di Castelfranco Emilia, il quale, dopo essere ritornato alcuni giorni in patria per la morte della madre, non è riuscito ad ottenere un permesso per il rientro in Italia a causa di problemi burocratici. La situazione, che ha rischiato di far perdere il posto al lavoratore, si è risolta positivamente grazie all’intervento della Questura di Modena, avvisata dal difensore civico provinciale.

Nel corso del dibattito tutti i consiglieri hanno apprezzato l’utilità del lavoro svolto, sottolineando il contributo del difensore civico per una maggiore trasparenza nella pubblica amministrazione.

Scheda informativa

Scheda informativa
Data comunicato
6/11/2002
Numero
1221
Ora
12
chiusura della tabella
Proprietà dell'articolo
data di creazione: mercoledì 6 novembre 2002
data di modifica: giovedì 25 agosto 2005