Comunicato stampa N° 66 del 24/01/2002
Ogni luogo rappresenta una storia di oltre mezzo secolo fa, ma raccontandola si possono riallacciare i fili di una "geografia della memoria" capace di parlare a giovani di oggi e al loro futuro. E’ l’obiettivo del pieghevole che in questi giorni viene distribuito nelle scuole superiori. Accanto ai dati e alle informazioni che presentano il Giorno della memoria, una cartina illustra luoghi e musei che di questa memoria sono testimonianza.
Si parte con Carpi dove il campo di Fossoli funzionò come centro di raccolta e smistamento per la deportazione dall’Italia di migliaia di ebrei, prigionieri politici e civili destinati ai campi di lavoro e di sterminio nazisti. Oggi la struttura si può visitare, così come il Museo monumento al Deportato che, nel Palazzo dei Pio, propone oggetti e immagini di grande impatto emotivo in un ambiente essenziale caratterizzato dalle frasi di condannati a morte graffite alle pareti accanto a opere di Picasso, Guttuso, Leger, Cagli e Longoni. A poche decine di metri si trova anche la Sinagoga, aperta al culto fino al 1922.
A Finale Emilia si trova uno dei cimiteri ebraici più antichi e suggestivi della regione.
A Nonantola Villa Emma ricorda l’avventura di una novantina di giovani e bambini ebrei che, in fuga da diversi paesi d’Europa, vivevano nella residenza ottocentesca e vennero salvati dalla deportazione dalla popolazione che li nascose e li aiutò a fuggire in Svizzera.
A Modena, in piazza Mazzini, si trova la Sinagoga, mentre la Ghirlandina ricorda la protesta contro le leggi razziali dell’editore Angelo Fortunato Formiggini: si suicidò gettandosi dalla torre. In Cittadella l’8 settembre del 1943 vennero imprigionati migliaia di militari italiani destinati ai campi nazisti: molti fuggirono dalle fogne guidati da alcuni giovani. Documenti, oggetti e testimonianze della Seconda guerra mondiale sono raccolti al Museo del Combattente, in viale Muratori 201.
A Sassuolo il Palazzo Ducale, sede estiva del corso allievi sottufficiali dell’Accademia, l’8 settembre del 1943 divenne teatro del più significativo episodio di resistenza dell’esercito italiano all’occupazione tedesca.
A Montese il Museo storico ricorda il conflitto sulla linea Gotica e i rastrellamenti di civili destinati alla Germania.
A Montefiorino il Museo della Repubblica partigiana, la prima costituita in Italia nel 1944, raccoglie le testimonianze dell’attività del movimento resistenziale sull’Appennino e in tutto il nord del paese.
Data comunicato | 24/1/2002 |
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Numero | 66 |
Ora | 12 |
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data di creazione: | giovedì 24 gennaio 2002 |
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data di modifica: | giovedì 25 agosto 2005 |