News

Comunicati Stampa

Salta il menù di navigazione, vai al contenuto principale (Corpo centrale)
ti trovi in: News | · Comunicati Stampa · 2002 · Presidenza

Comunicato stampa N° 65 del 24/01/2002

accendi la memoria. per favore \ 2 – la scheda
da fossoli in cinquemila verso l’orrore dei lager

Tra il 1943 e il 1945 in Germania vennero deportati circa 800 mila italiani: 650 mila internati militari destinati al lavoro forzato così come i 100 mila civili vittime dei rastrellamenti; 7.013 ebrei e oltre 40 mila tra oppositori politici partigiani, lavoratori accusati di aver scioperato.

I dati su Modena sono imprecisi. Gli internati militari dovrebbero essere circa 17 mila, mentre 600 sono i deportati per motivi politici, religiosi o razziali. Molti ebrei si salvarono grazie all’aiuto della popolazione, di sacerdoti e di funzionari della questura.

Tra il settembre del 1943 e l’agosto del 1944 furono circa cinquemila le persone che dal campo di Fossoli, realizzato lungo la via Remesina nel 1942 per accogliere prigionieri di guerra inglesi, vennero deportate ad Auschwitz, Mauthausen e negli altri lager nazisti. Tra questi c'era anche Primo Levi che ricorda la prigionia nel campo nelle prime pagine del libro "Se questo è un uomo". Dopo la guerra, il campo divenne per alcuni anni la sede di Nomadelfia fondata dal carpigiano don Zeno Saltini. La struttura venne poi utilizzata come campo per profughi dalmati e giuliani.

E' in corso un progetto di recupero, finanziato con oltre 500 mila euro dal ministero della Difesa, per l’ampliamento dei percorsi di visita della struttura, la perimetrazione storica del sito e la creazione di una baracca didattica. Una prima parte dei lavori, relativi alla manutenzione e all’ampliamento dei percorsi interni (opere di ripulitura, messa in sicurezza delle baracche, delimitazione dei sentieri aperti al pubblico) è già stata affidata con un incarico all’architetto modenese Gaetano Venturelli.

Il comitato scientifico della Fondazione ex campo Fossoli ha fornito le indicazioni di fondo per il recupero che prevede anche, come ricorda il direttore Brunetto Salvarani, la creazione di una baracca didattica all'interno del perimetro del campo: "Un falso storico dichiarato, corredato da suppellettili, che renda l’atmosfera degli anni in cui il campo era in funzione".

Scheda informativa

Scheda informativa
Data comunicato
24/1/2002
Numero
65
Ora
12
chiusura della tabella
Proprietà dell'articolo
data di creazione: giovedì 24 gennaio 2002
data di modifica: giovedì 25 agosto 2005