News

Comunicati Stampa

Salta il menù di navigazione, vai al contenuto principale (Corpo centrale)
ti trovi in: News | · Comunicati Stampa · 2002 · Mostre

Comunicato stampa N° 1230 del 08/11/2002

una mostra sull’emigrazione degli emiliani nel mondo / 2
provincia realizzerà l’atlante dei modenesi nel mondo

Uscirà nel 2004 il primo "Atlante dei modenesi nel mondo". La ricerca, eseguita, su iniziativa della Provincia, dai ricercatori Nora Sigman e Antonio Canovi, ha come obiettivo la raccolta di informazioni d’archivio, notizie e testimonianze per approfondire il tema dell’emigrazione modenese.

Un capitolo dell’Atlante sarà dedicato ai gravissimi incidenti sul lavoro che coinvolsero anche decine di modenesi. Dai primi dati emerge che il 13 novembre 1909 nella strage nella miniera di Cherry (Usa, Illinois) persero la vita 65 lavoratori di cui oltre la metà erano modenesi: 15 di Fanano, sette di Montefiorino, dieci di Pavullo, uno di Sestola e tre di Montese; nelle miniere di Dawson (Usa, New Messico) il 22 ottobre 1913 morirono 17 fiumalbini partiti dalla frazione di Rotari; nella strage nella miniera di Marcinelle (Belgio) l’8 agosto del 1956, dove morirono 216 lavoratori (138 italiani), tre erano modenesi: due di Pavullo e uno di Prignano.

L’indagine parte dai primi flussi della seconda metà dell’800: nel censimento del 1888 emerge che oltre quattro mila modenesi partirono soprattutto verso i porti di Buenos Aires in Argentina, San Paolo in Brasile e New York.

Alla fine dell’800 si registra una forte flusso migratorio anche da Pievepelago, Fiumalbo e S. Annapelago verso le città di Highwood e Highland park nella zona di Chicago, un’emigrazione che dura fino agli anni ’60 a ondate diverse. I discendenti di quelle famiglie vivono tuttora nelle due città dell’Illinois.

L’indagine sta prendendo in esame anche le ondate migratorie tra le due guerre particolarmente intense nei comuni dell’Appennino e nel secondo dopoguerra quando prende il via il progressivo spopolamento delle montagne. Le destinazioni sono soprattutto la Francia, il Belgio, ma anche Germania, Venezuela e Australia. L’ultimo fenomeno migratorio si registra a metà degli anni ’60, in pieno boom economico italiano, e interessa ancora la montagna (soprattutto Pievepelago) ma anche la zona di Carpi e Vignola.

Scheda informativa

Scheda informativa
Data comunicato
8/11/2002
Numero
1230
Ora
12
chiusura della tabella
Proprietà dell'articolo
data di creazione: venerdì 8 novembre 2002
data di modifica: giovedì 25 agosto 2005