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Comunicato stampa N° 1327 del 10/12/2002

protocollo enti locali, parti sociali e terzo settore
"immigrazione, accoglienza e prevenzione clandestini"

Azioni a sostegno dell’accoglienza e dell’integrazione sociale degli stranieri "grazie all’impegno di una rete di soggetti pubblici e privati, con forme di accompagnamento e di mediazione nella formazione, nel lavoro, nella ricerca dell’abitazione, ma anche attività di prevenzione dell’immigrazione clandestina e del lavoro irregolare". Giorgio Razzoli, assessore provinciale per le Politiche sociali, sintetizza così il contenuto del protocollo d’intesa in materia di immigrazione straniera firmato martedì 10 dicembre nella sede della Provincia di Modena.

Il documento, che è stato approvato nei giorni scorsi dal comitato esecutivo del Consiglio territoriale per l’immigrazione presieduto dal prefetto, è previsto da un protocollo regionale. Oltre che dalla Provincia e dai principali Comuni, è stato firmato dalle parti sociali (sindacati e associazioni d categoria), dal Forum del Terzo settore e dalla Consulta provinciale per l’immigrazione.

Sul governo dei flussi migratori e per la gestione di quelli non programmati, il protocollo prevede forme di concertazione per il lavoro stagionale (le richieste potranno essere presentate anche dalle associazioni e sono possibili convenzioni per l’utilizzo da parte di più aziende), l’incrocio delle informazioni con i dati dei Centri per l’impiego e lo snellimento delle pratiche, ma anche percorsi di accoglienza e inserimento per i minori non accompagnati e iniziative a supporto per i rifugiati e per chi chiede asilo.

Nel lavoro e nella formazione professionale sono previsti percorsi di inserimento (dai corsi di lingua italiana alla mediazione culturale) e l’impegno a operare per fare emergere il lavoro nero e irregolare, con particolare attenzione al settore della cura delle persone.

Passaggio decisivo per l’integrazione sociale, oltre alle attività previste dai Piani di zona per l’accesso ai servizi di "welfare", sono le politiche abitative con l’impegno a definire condizioni per ottenere canoni d’affitto sostenibili, incentivare esperienze come quella dell’agenzia per la casa (al via una sperimentazione a Carpi), promuovere forme di garanzia per i proprietari in modo da incentivare la locazione di alloggi a lavoratori e famiglie straniere.

Per la prevenzione dell’immigrazione clandestina e del lavoro irregolare, oltre alla collaborazione con le forze dell’ordine è prevista un’intensificazione dei controlli e un intreccio dei dati per quello che riguarda l’inquadramento lavorativo. "L’irregolarità - conclude Razzoli - non è sovrapponibile al concetto di criminalità, ma determina difficoltà nel processo di integrazione che bisogna prevenire".

Scheda informativa

Scheda informativa
Data comunicato
10/12/2002
Numero
1327
Ora
12
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Proprietà dell'articolo
data di creazione: martedì 10 dicembre 2002
data di modifica: giovedì 25 agosto 2005