Comunicato stampa N° 357 del 06/04/2002
Nel mondo sono quasi 800, circa 250 in Italia e alcune piccole esperienze nel settore agricolo e nell’artigianato ci sono anche tra Modena e Reggio. Sono le imprese che hanno scelto la strada dell’economia di comunione, una sorta di terza via per conciliare logiche di mercato e condivisione della ricchezza mettendo al centro della propria attività non il profitto ma la valorizzazione delle persone, il rispetto dell’uomo e dell’ambiente.
Sono queste le caratteristiche dell’esperienza nata da un’ispirazione di Chiara Lubich, fondatrice del movimento cattolico dei Focolari, che verrà approfondita martedì 9 aprile (ore 17, sala Leonelli, Camera di commercio, via Ganaceto 134 a Modena) in una tavola rotonda alla quale partecipano anche i docenti di economia Stefano Zamagni (Università di Bologna) e Giovanni Bianchini (Università di Modena e Reggio).
L’incontro, promosso da Provincia e Università, sarà introdotto dagli interventi del presidente della Provincia Graziano Pattuzzi, del rettore Giancarlo Pellacani e di Gianni Arletti, presidente del Comitato piccole industrie dell’Unione industriali di Modena, che sottolinea la necessità di confrontarsi "con un’esperienza che rappresenta un nuovo modo di pensare e fare impresa nell’ambito di un progetto caratterizzato da ricerca di valori e dalla "cultura del dare"".
Aderendo all’economia di comunione, infatti, cambiano i rapporti in azienda tra imprenditori, dipendenti e fornitori, ma soprattutto la destinazione del profitto deve tener conto non solo della crescita dell’impresa, ma anche di chi ha necessità economiche e dell’ambiente.
Il progetto di Economia di comunione sarà illustrato dalla sociologa Eva Gullo, consulente in formazione e gestione del personale, mentre è prevista anche la presentazione delle esperienze realizzate da due aziende di Parma e di Trento.
Data comunicato | 6/4/2002 |
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Numero | 357 |
Ora | 12 |
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data di creazione: | sabato 6 aprile 2002 |
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data di modifica: | giovedì 25 agosto 2005 |