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Comunicato stampa N° 1094 del 04/10/2001

per l’autosufficienza nello smaltimento dei rifiuti
giovanelli: "serve un nuovo termovalorizzatore"

"Il sistema modenese di smaltimento dei rifiuti si può permettere per ora interventi di mutuo soccorso come quello che nei confronti di Piacenza. Ma in futuro per raggiungere la completa autosufficienza abbiamo bisogno di un secondo impianto di termovalorizzazione dopo quello di Modena".

Lo ha affermato Ferruccio Giovanelli, assessore provinciale all’Ambiente, commentando la decisione delle Province di Modena e Forlì di smaltire temporaneamente parte dei rifiuti provenienti da Piacenza in attesa che venga costruito il termocombustore piacentino.

Per Giovanelli occorre avviare le procedure per dotare Modena di un nuovo inceneritore "ormai indispensabile per far fronte al crescente aumento della produzione di rifiuti e per ridurre fortemente il ricorso alle discariche".

Su questo problema la giunta provinciale ha approvato nei giorni scorsi un documento dove sono indicate anche tre possibili soluzioni: la prima riguarda la zona di Carpi e prevede l’utilizzo dei rifiuti come "carburante" della centrale turbogas dell’Enel che si trova nella zona dell’impianto di compostaggio di Fossoli (la Provincia ha già avviato i primi contatti con l’Enel per verificarne la disponibilità), la seconda prevede un nuovo impianto a Sassuolo a valle dell’impianto di vagliatura dei rifiuti, la terza la compartecipazione alla realizzazione dell’impianto interprovinciale tra Reggio Emilia e Parma, "un progetto – spiega Giovanelli – che però risulta fermo da tempo.

Sulla base delle tendenze attuali, si legge nel documento della Provincia, nel 2005 la produzione modenese di rifiuti urbani raggiungerà circa le 440 mila tonnellate (nel 2000 si è arrivati a 375 mila). Come sarà smaltita? Circa 176 mila tonnellate saranno recuperate tramite la raccolta differenziata, 180 mila saranno bruciate nel termovalorizzatore di Modena (in fase di adeguamento), 84 mila saranno avviate a impianti di selezione e compostaggio da cui deriveranno 53.400 tonnellate di scarti da utilizzare nel nuovo termovalorizzatore, assieme a 53 mila tonnellate di rifiuti assimilabili agli urbani e 5 mila tonnellate di rifiuti ospedalieri. In questo modo in discarica finirebbero esclusivamente gli scarti della raccolta differenziata e le scorie dei termocombustori.

"Questi impianti offrono tutte le garanzie dal punto di vista ambientale – afferma Giovanelli – e permettono anche di produrre energia elettrica".

Le idee della Provincia sono già state presentate, nei giorni scorsi, in occasione dell’assemblea delle autonomie locali alla quale hanno partecipato sindaci e amministratori dei Comuni modenesi.

Scheda informativa

Scheda informativa
Data comunicato
4/10/2001
Numero
1094
Ora
12
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Proprietà dell'articolo
data di creazione: giovedì 4 ottobre 2001
data di modifica: giovedì 25 agosto 2005