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Comunicato stampa N° 1134 del 12/10/2001

"intraprendere a modena 2000" \ 3 - scheda
dalla ricerca l’identikit del "baby" imprenditore

Sono in genere ventenni e trentenni, per la maggior parte uomini, con un livello di istruzione mediamente elevato; molti provengono dalle aziende manifatturiere dove hanno lavorato come operai specializzati e capireparto, altri dai servizi alle imprese dove hanno ricoperto il ruolo di impiegati tecnici; solo una minoranza è alla sua prima esperienza lavorativa.

E’ questo l’identikit del "baby" imprenditore delineato da Giovanni Solinas (Università di Modena) e Daniela Bigarelli (R&I srl) nella loro ricerca sulle neoimprese modenesi. L’indagine, promossa da Provincia, Camera di commercio e ProMo in collaborazione con l’Università di Modena e Reggio e Modena Formazione, ha preso in considerazione le imprese con tre anni di vita appartenenti ai settori manifatturiero, commercio, intermediazione finanziaria, servizi alle imprese e servizi alle persone. La ricerca si colloca nell’ambito del progetto "Azioni a sostegno delle neo imprese in provincia di Modena", finalizzato alla promozione e al sostegno delle nuove imprese e della nuova imprenditoria.

Le imprese nate in provincia di Modena nel 1998 e tuttora attive sono 1131. Si concentrano soprattutto nel commercio, nell’industria manifatturiera e nei servizi alle imprese. In genere hanno dimensioni molto contenute: oltre la metà ha un solo addetto, il 30 per cento è composto da due o tre, solo il 14 per cento ne utilizza da quattro a nove.

Nel settore manifatturiero le neo imprese sono distribuite in dodici comparti della trasformazione industriale. Appartengono in gran parte al tessile abbigliamento, al comparto metalmeccanico e a quello elettrico-elettronico con una produzione legata alle specializzazioni dell’economia locale. Nel settore dei servizi alle imprese c’è una netta prevalenza di servizi tecnici, informatica, marketing/pubblicità e servizi alla produzione.

I "baby" imprenditori sono 1485. Di questi, 649 (43,7 per cento) sono autonomi e appartengono alla categoria dell’autoimpiego. Gli altri 836 sono titolari o soci delle 514 imprese vere e proprie. L’80 per cento dei lavoratori autonomi e l’86 per cento dei neo imprenditori ha lasciato un altro lavoro per intraprendere la nuova attività. Quelli del settore manifatturiero hanno maturato la loro esperienza nelle aree produzione, progettazione e qualità. Chi opera invece nel settore dei servizi alle imprese proviene in genere da uffici tecnici di progettazione e realizzazione, laboratori di analisi e di ricerca e sviluppo.

Tre i principali ostacoli segnalati dai neo imprenditori nei primi tre anni di attività: difficoltà ad acquisire informazioni sui potenziali mercati di sbocco; inadeguatezza del sistema bancario nel promuovere le nuove aziende, soprattutto quelle in rapida crescita; difficoltà nel reperimento di personale, in particolare esperti in elettronica, informatica e meccanica.

Scheda informativa

Scheda informativa
Data comunicato
12/10/2001
Numero
1134
Ora
12
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Proprietà dell'articolo
data di creazione: venerdì 12 ottobre 2001
data di modifica: giovedì 25 agosto 2005