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Incubi e sogni di provincia

Dal 3 dicembre 2016 al 25 aprile 2017 i Musei Civici di Modena ospitano una mostra dedicata a Giorgio Preti e alle arti tra Modena e Reggio Emilia negli anni '50 e primi '60 del miracolo economico

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Da sabato 3 dicembre a maredì 25 aprile 2017 la sala "Carlo Boni" del Museo Civico d'Arte di Modena ospita la mostra "Incubi e sogni di provincia. Giorgio Preti e le arti tra Modena e Reggio Emilia negli anni del miracolo economico", a cura di Stefano Bulgarelli, Francesca Piccinini e Luciano Rivi, realizzata in collaborazione con la Galleria Civica di Modena e i Musei Civici di Reggio Emilia.

Morto prematuramente a causa di un incidente stradale, il modenese Giorgio Preti (1940-1961) fu un promettente artista il cui studio era situato nell'altana dell'abitazione di famiglia in Via Sabbatini. Diplomato nel 1959 all'Istituto d’Arte Venturi, sezione di Decorazione Murale, Pittorica e Plastica, particolarmente incline al disegno e alla pittura, fin dal 1954 partecipa a mostre locali (Modena, Mirandola, Reggio Emilia). Le sue opere, donate nel 2015 ai Musei Civici, offrono la possibilità per rileggere gli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta, per studiare i fenomeni culturali e storici di una stagione segnata da forti cambiamenti e dalla nascita di una nuova identità giovanile.

Attraverso più di 150 opere fra dipinti, disegni, progetti e oggetti di design, oltre alla ricostruzione dello studio dell'artista, il percorso espositivo di questa mostra diventa un viaggio tra gli "incubi" e i "sogni" della nascente società dei consumi, dalle speranze di successo economico-sociale alle inquietudini esistenziali di quel periodo.

La prima sezione della mostra è dedicata alle esperienze artistiche modenesi degli anni Cinquanta, con opere di autori come Tino Pelloni, Claudio Spattini, Carlo Mattioli, ma anche ex docenti dell’Istituto d’Arte Venturi come Enzo Trevisi, Pompeo Vecchiati (maestro di Preti, e di cui lo stesso Preti divenne assistente nel 1961) e Luigi Spazzapan. Ad essi si aggiungono i fotografi Gualberto Davolio Marani, Giovanni Tosi e il reggiano Stanislao Farri, nonchè i giovani, ma già innovativi Franco Vaccari e Cesare Leonardi.

La seconda sezione presenta l'opera del giovane Preti assieme a quella "ricerca del nuovo" sviluppatasi tra Modena e Reggio nel biennio 1960-61. Ad emergere sono i rapporti da lui allacciati con alcuni artisti reggiani, ex allievi dell’Istituto d’arte Venturi, come Angela Bergomi, Marco Gerra, Vivaldo Poli e Nino Squarza, nonché la ripresa di modelli dell’opera di Francis Bacon. Arricchiscono la sezione alcune opere del modenese Gianni Valbonesi, amico e compagno di strada di Giorgio Preti.

La terza sezione contestualizza la situazione locale nel più ampio panorama artistico nazionale, con particolare riguardo per Torino, Milano e Bologna, a cui i giovani artisti modenesi e reggiani del gruppo di Preti sembrano guardare con particolare attenzione. Parlano del nuovo clima artistico che ha visto il passaggio dall'informale alla nuova figurazione, i dipinti di Pompilio Mandelli, Franco Francese, Virgio Guidi, Sergio Saroni, e gli scatti fotografici di Nino Migliori.

L’ultima sezione, dedicata soprattutto alla grafica, ma anche al design, all'architettura e all'arredamento, documenta la compenetrazione fra le arti che fu tipica degli anni del miracolo economico e della quale il giovane Preti risulta essere un originale interprete. Parlano in proposito i personaggi pubblicitari animati televisivi e cinematografici creati da Paul Campani e Secondo Bignardi, testimoni della vivacità della situazione modenese alla pari delle vignette satiriche di Guido De Maria, le illustrazioni di Alfonso Artioli o quelle "politiche" del giovane Koki Fregni.

Corredano le sezioni della mostra una serie di videointerviste realizzate ad autorevoli testimoni dell'arte, della politica e della cultura modenese (Franco Vaccari, Tullio Zini, Luciano Guerzoni, Emilio Mazzoli, Gladio Gemma, Ferruccio Veronesi, Claudio Parmiggiani, Gianni Valbonesi) e alcuni oggetti di design nati o riconducibili al territorio modenese e reggiano di quel periodo. Tra questi si segnalano la Poltrona Nastro disegnata da Cesare Leonardi nel 1957, la chitarra elettrica "Brigitte Bardot" realizzata nel 1959 da Antonio Pioli in arte Wandrè nella cosiddetta "Fabbrica rotonda" di Cavriago e una caffettiera Moka Bialetti con riprodotta la prima icona pubblicitaria televisiva italiana: "l'omino coi baffi" disegnato da Paul Campani nel 1958 e ben presto divenuto uno dei simboli della trasmissione Carosello.

Le opere esposte provengono dalle raccolte del Museo Civico d'Arte di Modena, della Galleria Civica di Modena, dei Musei Civici di Reggio Emilia, da collezioni private e da enti pubblici tra cui: Provincia di Modena, MAMBo - Museo d’Arte Moderna di Bologna, Galleria regionale Luigi Spazzapan di Gradisca d’Isonzo, Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia e Fondazione Piero Ruggeri di Torino.

Il catalogo della mostra è di 240 pagine e costa 20 euro, è ricco di immagini e studi approfonditi, contiene i saggi dei curatori a cui si aggiungono quelli di Alberto Bertoni, Mario Bertoni, Alessandro Gazzotti, Giulio Vannini, Alberto Molinari, Lucio Fontana, Catia Mazzeri e Alberto Morsiani.

Inaugurazione con brindisi sabato 3 dicembre 2017 alle ore 17. L'orario di apertura della mostra è da martedì a venerdì ore 9-12, sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19. Chiusura settimanale il lunedì. Durante le festività natalizie le aperture previste sono giovedì 8 dicembre, sabato 24 e 31 dicembre, lunedì 26 dicembre e venerdì 6 gennaio ore 10-13 e 16-19, domenica 25 dicembre e 1 gennaio ore 16-19.

L'ingresso è gratuito.

Per informazioni:

Museo Civico d'Arte
Largo Porta S. Agostino 337, Modena
tel. 059.2033100
email musei.civici@comune.modena.it

Scheda informativa

Scheda informativa
Quando
da sabato 3 dicembre 2016 a martedì 25 aprile 2017
Orario: L'orario di apertura della mostra è da martedì a venerdì ore 9-12, sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19. Chiusura settimanale il lunedì. Durante le festività natalizie le aperture previste sono giovedì 8 dicembre, sabato 24 e 31 dicembre, lunedì 26 dicembre e venerdì 6 gennaio ore 10-13 e 16-19, domenica 25 dicembre e 1 gennaio ore 16-19. Inaugurazione con brindisi sabato 3 dicembre 2017 alle ore 17.
Dove
Museo Civico d'Arte - Palazzo dei Musei - Modena
Indirizzo: Viale Vittorio Veneto, 5 - 41121 Modena (MO)
Telefono: 059.203.3101 / 3122
Fax: 059.203.3110
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Note
L'ingresso è gratuito.

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Proprietà dell'articolo
data di creazione: giovedì 1 dicembre 2016
data di modifica: venerdì 2 dicembre 2016