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Comunicato stampa N° 691 del 29/11/2013

lavoro \ 3 – il dibattito in consiglio provinciale

sabattini: “scelte nuove e più sinergie tra operatori”

«La situazione del mercato del lavoro, ancora più difficile da gestire per un territorio come il nostro che fino a pochi anni fa viveva la piena occupazione, ci richiede di cambiare le scelte fatte nel passato perché anche se finora è stato fatto bene, oggi dobbiamo immaginare gli strumenti per rispondere ai fabbisogni, diversi, di questa stagione». Lo ha affermato il presidente della Provincia di Modena Emilio Sabattini, intervenendo in Consiglio provinciale nell'ambito della comunicazione sui centri per l'impiego e la formazione professionale. Le priorità nella formazione, ha proseguito Sabattini, devono essere «far crescere figure professionali legate ai bisogni del territorio e la formazione continua, per sostenere chi ha meno qualifiche ed evitare il rischio di emarginazione. Ma soprattutto è necessario diminuire gli operatori, unificando anche gli enti di formazione privati, come quelli pubblici che da tre siamo riusciti a ridurre a uno, e agendo anche insieme per esempio ai fondi interprofessionali per perseguire gli stessi obiettivi». Lo stesso criterio di sinergia tra pubblico e privato e di attenzione ai bisogni reali del territorio deve poi caratterizzare, secondo il presidente, anche l'azione di centri per l'impiego, agenzie interinali e categorie sociali ed economiche.

Puntando l'attenzione sui centri per l'impiego, Grazia Baracchi (Pd) ha sostenuto che «i dati esposti sono il punto di partenza per cercare di identificare strumenti più efficaci per chi cerca lavoro in un mercato sempre più flessibile, caratterizzato da situazioni di sofferenza sempre più diffusa». Per Fabio Vicenzi (Udc) è giusto «cercare di migliorare la sinergia tra pubblico e privato con la consapevolezza però che centri per l'impiego e formazione sono strumenti che aiutano ma non creano posti di lavoro». Il vero problema, secondo Dante Mazzi (Pdl) è che «i posti di lavoro diminuiscono perché le aziende scappano dal nostro territorio che un tempo era attrattivo e oggi non lo è più. Su questo dovremmo riflettere. I numeri dei centri per l'impiego ci dicono che il sistema, come intermediazione al lavoro, è superato e anche i centri di formazione, se non cambia il modello, non producono altro che disoccupati ad alta professionalità». Roberta Zanni (Pd) ha replicato che «la formazione è sempre una risorsa e anche se non ha una ricaduta economica immediata è un valore aggiunto fondamentale. I ragazzi però dovrebbero essere orientati nelle scelte di studio tenendo conto anche dei reali sbocchi occupazionali». Per Giorgio Siena (Pd) un sistema di formazione, istruzione e ricerca «è buono se aumenta le potenzialità di uscire dalla crisi e per far questo deve aumentare i livelli di qualità: migliori elementi di valutazione e valorizzazione e supporto alle professionalità». Stefano Corti (Lega nord) ha affermato che «l'unica speranza di uscire dalla crisi è aprire una partita Iva e tornare a fare gli artigiani o i piccoli imprenditori», sottolineando che chi fa questa scelta ha diritto all'anticipo della mobilità, «opportunità poco pubblicizzata», e che è ingiusto «che al sud abbiano diritto a una mobilità doppia rispetto a noi». 

Scheda informativa

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Data comunicato
29/11/2013
Numero
691
Ora
14
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Ufficio di riferimento
ufficio: ·› Area Amministrativa
··› Servizio Affari Generali e Polizia Provinciale
···› Ufficio Stampa
Proprietà dell'articolo
autore: Ufficio stampa
data di creazione: venerdì 29 novembre 2013
data di modifica: venerdì 29 novembre 2013