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Comunicato stampa N° 959 del 10/10/2011

caccia, spara a una lepre dall’auto: denunciato
“cacciatori vicino alle case, diverse segnalazioni”

Spara a una lepre direttamente a bordo del proprio veicolo parcheggiato lungo la strada, tra l'altro, vicino a case e nei pressi di un'area frequentata, soprattutto nei fine settimana, da numerosi podisti e cicloturisti. Ma proprio in quel momento passa sul posto un agente della Polizia provinciale di Modena che ha immediatamente sequestrato l'arma, identificato e denunciato il cacciatore all'autorità giudiziaria. L'episodio è avvenuto a Piumazzo di Castelfranco Emilia nella mattina di domenica 9 ottobre. E mentre era in corso l'identificazione, l'agente ha scorto in lontananza un cittadino scendere da un'auto e prelevare la lepre appena uccisa (anche questo è comportamento illegale essendo la fauna selvatica di proprietà pubblica).

Quello di Piumazzo è solo l'ultimo di una serie di episodi, da quando è partita il 18 settembre la caccia alla selvaggina stanziale, con protagonisti cacciatori che non rispettano le distanze di sicurezza da strade e case

«Il problema principale nell'attività venatoria - sottolinea Emanuela Turrini, comandante della Polizia provinciale di Modena - è proprio il mancato rispetto delle distanze da strade e case. Oltre agli episodi denunciati dai cittadini e segnalati anche dalla stampa di questi giorni, riceviamo diverse segnalazioni da parte di residenti preoccupati dalla eccessiva vicinanza dei cacciatori alle abitazioni. Le regole, anche severe, ci sono perché si rischia anche una denuncia penale; i controlli vengono effettuati costantemente ma gli agenti possono identificare, sanzionare e, nei casi più gravi, denunciare i responsabili solo se colti in fragranza. Occorre, quindi, soprattutto una maggiore correttezza, rispetto delle regole e senso di responsabilità da parte dei cacciatori nello svolgere la loro attività».

La Polizia provinciale ricorda che le distanze di sicurezza sono di 50 metri dalle strade e 100 dalle case mentre la sanzione prevista è di 206 euro.

Dal 18 settembre la Polizia provinciale ha emesso 20 sanzioni amministrative (di cui sei per il mancato rispetto delle norme sulle distanza di sicurezza, il trasporto di armi non scariche e non in custodia in centri abitati) oltre a sei denunce penali. 

A controllare il corretto svolgimento dell'attività venatoria ci sono in tutto  24 gli agenti del Corpo di Polizia provinciale della Provincia a cui si aggiungono, soprattutto in montagna, quello del Corpo Forestale dello Stato e una decina di guardie venatorie volontarie della Provincia; nelle prossime settimane (non appena saranno completate le procedure per le autorizzazioni trasferite dalla Prefettura alla Provincia) ai controlli collaboreranno anche alcuni nuclei di Gev e Gel, guardie volontarie delle associazioni ambientaliste e venatorie.

Gli agenti controllano, inoltre, il rispetto del regime di divieto di caccia nelle aree protette (circa 60 mila ettari), in quelle parti di campagna che i Comuni hanno dedicato allo sviluppo dei piani regolatori, in cui è vietato cacciare, e nelle aree rurali vicino ai centri abitati dove i sindaci hanno vietato la caccia.

 

 

Scheda informativa

Scheda informativa
Data comunicato
10/10/2011
Numero
959
Ora
15
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Ufficio di riferimento
ufficio: ·› Area Amministrativa
··› Servizio Affari Generali e Polizia Provinciale
···› Ufficio Stampa
Proprietà dell'articolo
autore: ufficio stampa
data di creazione: lunedì 10 ottobre 2011
data di modifica: lunedì 10 ottobre 2011