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19 novembre 2010

Trote alla modenese

Fanano inaugura sabato 20 novembre il centro ittico. Riprodotte e immesse ogni anno 100 mila trote fario

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La trota fario continuerà a popolare i corsi d'acqua di montagna. Questo grazie al nuovo centro di riproduzione ittico che la Provincia di Modena e il Parco del Frignano hanno realizzato a Fanano. La nuova struttura, situata in via I Ponti nei pressi del Centro visite del parco e costata 40 mila euro, sarà inaugurata sabato 20 novembre (ore 10) alla presenza di Giandomenico Tomei, assessore provinciale con delega alle Politiche faunistiche, Moreno Guerrieri, presidente del Parco del Frignano, e Lorenzo Lugli, sindaco di Fanano. Il Centro ittiogeno Due Ponti, il nome della struttura, consentirà di immettere ogni anno nelle acque di montagna oltre 100 mila trote. 

«L'obiettivo - sottolinea Tomei -  è quello di tutelare e valorizzare una specie ittica di grande pregio per l'Appennino nell'ambito di una più complessiva azione per la tutela delle biodiversità. Immetteremo trote del ceppo autoctono di maggior pregio, quindi da tutelare, che si adatta meglio all'habitat naturale dei nostri corsi d'acqua. Con questo progetto, inoltre, sosteniamo la pesca sportiva che nel nostro territorio conta numerosi appassionati. La struttura affianca quella simile già attiva a Frassinoro».

Il presidente Guerrieri sottolinea che «con questo progetto miglioriamo la qualità ambientale dei corsi d'acqua del Parco realizzando anche una positiva collaborazione con le associazioni dei pescatori. Inoltre si arricchisce il centro visite di una nuova opportunità molto utile anche a scopo didattico».

La gestione del centro è affidata, tramite convenzione, a esperti e volontari  dell'Apas (l'associazione pesca a attività subacquee) di Modena. A loro spetta di seguire il complesso percorso di riproduzione delle trote: dalla "spremitura" delle uova, alla fecondazione fino alla schiusa.
Le troterelle appena nate passeranno circa un anno nelle vasche del centro per l'accrescimento prima di venire liberate, alcune al primo anno di età altre al secondo anno, quando hanno raggiunto una lunghezza dai nove ai 12 centimetri. Una volta immesse nei torrenti non potranno essere pescate per un altro anno: per legge, infatti, è consentito catturare solo esemplari superiori ai 22 centimetri di lunghezza.

Sono previste anche visite guidate delle scuole in particolare in primavera nel periodo della schiusa delle uova. Un'occasione per tanti ragazzi di scoprire i segreti di pesce diventato il simbolo dell'habitat naturale dei corsi d'acqua di montagna.

Proprietà dell'articolo
autore: Editoria e web
fonte: Ufficio stampa
data di creazione: venerdì 19 novembre 2010
data di modifica: martedì 14 dicembre 2010