Sono 94 (9 sindaci e 85 assessori) le donne presenti nelle giunte dei Comuni e della Provincia di Modena, circa un terzo sul totale dei componenti dell'esecutivo degli enti locali ma distribuite in modo non equilibrato: si passa infatti dalle quattro donne (tra cui sindaco e vice sindaco) sui sei componenti delle giunte di Campogalliano e di Novi, all'unica donna su otto della giunta di Finale Emilia fino all'esecutivo tutto al maschile di Frassinoro.

Riparte da questo punto quindi il lavoro della Conferenza delle elette espressa dalla nuova legislatura della Provincia di Modena, formata dalle 336 donne elette sul territorio o nominate negli organi di governo degli enti locali modenesi (66 in più rispetto allo scorso mandato) che si è insediata ufficialmente con l'assemblea di lunedì 26 aprile. L'obiettivo principale del programma del nuovo mandato è la continuazione del lavoro, già iniziato nella scorsa legislatura, per far sì che tutti i Comuni modenesi inseriscano nel proprio statuto la norma antidiscriminatoria che prevede una rappresentanza paritaria, o comunque non inferiore a un terzo, dei sessi nelle giunte. A oggi i Comuni modenesi che hanno adottato la norma sono 20 su 47.

Il programma punta anche, come spiega la presidente Daniela Sirotti Mattioli, «a rafforzare la rete delle donne elette e nominate e a valorizzare il confronto politico trasversale sulle differenze di genere collaborando con le associazioni, col mondo economico, con la scuola per promuovere un concetto di democrazia effettiva nella società». «Porteremo nei vari livelli rappresentati all'interno della Conferenza - aggiunge la vicepresidente Claudia Severi - gli strumenti per promuovere non solo una maggiore presenza ma soprattutto una più lunga permanenza delle donne nelle istituzioni, chiedendo quindi anche ai partiti più disponibilità a conciliare i tempi della politica».

Durante l'assemblea, alla quale è intervenuta anche la senatrice Mariangela Bastico, è stato anche eletto il comitato esecutivo formato da 21 componenti nominate in rappresentanza di tutti i distretti del territorio provinciale e dei diversi ruoli, nelle giunte e nei consigli delle Circoscrizioni, dei Comuni e della Provincia. Un terzo è espressione delle minoranze.