La variazione di bilancio è stata approvata dal Consiglio provinciale dalla sola maggioranza (Pd e Idv), mentre  Pdl, Lega Nord e Udc hanno votato contro. «Eppure l'operazione realizzata sull'istituto Baggi avrebbe meritato maggiore attenzione da parte dei gruppi di opposizione» ha affermato il capogruppo del Pd Luca Gozzoli precisando: «Non dico il voto a favore, ma nella giornata che il Consiglio provinciale dedica alla scuola, una delibera di questo tipo avrebbe potuto essere approvata senza voti contrari».

Il valore dell'operazione è stato riconosciuto dal capogruppo dell'Udc Fabio Vicenzi («il voto contrario è solo in coerenza con il voto dato al bilancio preventivo») e dal capogruppo del Pdl Dante Mazzi che ha sottolineato: «Avevamo visto giusto proponendo l'ordine del giorno poi approvato e oggi consideriamo positiva sotto molti aspetti questa decisione, ma una rondine non fa primavera». In particolare, Mazzi ha spiegato «i motivi sociali della proposta di anticipare i costi degli interventi sulla scuola, soprattutto se riguardano la messa in sicurezza, e anche i motivi economici: questi lavori rappresentano una boccata d'ossigeno per le imprese locali».

Rispetto al calo delle entrate della Provincia da Ipt e Rc auto, il capogruppo del Pdl ha rilevato la contraddizione «di chi penalizza in ogni modo l'uso dell'automobile (dai blocchi del traffico alla mancanza di parcheggi, solo per fare qualche esempio) e poi si lamenta se se ne vendono meno, cosa che avviene indipendentemente dalla crisi economica». Mazzi, inoltre, ha sottolineato l'impossibilità da parte della Provincia di effettuare i controlli sulle contraffazioni e ha invitato a verificare gli effetti del "federalismo regionale": «Quanto delle tasse che la Regione sull'auto "torna" poi effettivamente sul territorio modenese?».

Anche Stefano Corti (Lega Nord) è intervenuto sulle imposte sull'auto rilevando come sia negativo il regime che consente agli stranieri non comunitari di utilizzare per un anno l'automobile senza immatricolazione. Corti, inoltre, ha annunciato che la Lega Nord ha presentato una proposta di legge per consentire alle Province di gestire il canone Rai, entrando nella compagine societaria, e quindi nel consiglio di amministrazione, e incassandone una quota.