«Il biomedicale non sta perdendo opportunità sui finanziamenti regionali. Anzi, siamo al lavoro con il Quality Center Network proprio per sostenere le imprese locali nei prossimi appuntamenti». Lo annuncia Palma Costi, assessore provinciale agli Interventi economici, ricordando che «il lavoro  svolto fino a ora ha premiato le aziende modenesi sui bandi regionali e provinciali per ricerca e innovazione, e sono fiduciosa che premierà il lavoro che si sta facendo tra imprese, associazioni e istituzioni per fare del nostro distretto un polo di eccellenza per innovazione tecnologica, qualità e sicurezza dei prodotti».

Il Quality Center Network è un Centro di competenze al servizio del settore biomedicale, con il quale associazioni di impresa, Università, Aziende sanitarie, Consobiomed, Osservatorio regionale sanitario e istituzioni locali lavorano per valorizzare la ricerca e rafforzare gli strumenti che assicurino il necessario supporto alle imprese (comunicato n. 126). «Non una “nuova struttura”, quindi, ma un modello nuovo di collaborazione – spiega Costi – con il quale abbiamo dato vita a un sistema di raccordo permanente tra imprese, associazioni, servizio sanitario locale e regionale, oltre al mondo della ricerca che si è già attivato presso le imprese locali per la predisposizione di un progetto condiviso da presentare alla Regione sul bando di finanziamento dei distretti di prossima uscita. Proprio l’iniziativa – ricorda l’assessore provinciale – illustrata dall’assessore Campagnoli nell’incontro che si è svolto a Mirandola in dicembre». Si tratta di un bando pubblico che conterrà anche le modalità di partecipazione per la presentazione dei progetti da parte delle imprese. «Nel nostro territorio – sottolinea Palma Costi – ci sono le condizioni perché le imprese partecipino presentando i loro progetti e ottengano risorse importanti. Siamo con loro e le sosterremo».

Il prossimo bando non è quello relativo ai cosiddetti tecnopoli per il quale la Provincia di Modena (insieme all’Università, alla Camera di commercio e al Comune di Modena) ha già presentato il proprio progetto i cui ambiti tecnologici di riferimento sono “Meccanica  e  Scienze della vita e Tecnologie per la salute” le cui competenze e attrezzature devono essere di supporto e aiuto al settore del biomedicale. I laboratori di ricerca industriale sono collocati nel campus universitario, a fianco della facoltà di Meccanica dell’università di Modena e Reggio Emilia e del Centro di medicina rigenerativa. «Il sistema Modena pertanto – afferma Palma Costi – partecipa con un progetto importante ai finanziamenti regionali per il sostegno alla ricerca industriale per le principali specialità produttive tra cui il  biomedicale (in totale per tutta la regione 115 milioni di euro). Anche in questo caso abbiamo presentato una proposta di grande livello e pensiamo di poter ottenere risorse significative».

Tra i problemi che rimangono aperti per il settore biomedicale c’è però quello del credito, come ha sottolineato una recente inchiesta pubblicata dal “Sole 24 ore”. «Il credito è un problema molto generalizzato – spiega Palma Costi – mentre è proprio di queste aziende il problema dei pagamenti del pubblico, che ritardando mandano in sofferenza finanziaria le imprese e le costringono appunto a ricorrere al credito. Stiamo lavorando per trovare soluzioni che, però, non sempre sono nelle possibilità del sistema locale. Comunque non lasceremo sole le nostre imprese su questi temi, tanto che entro marzo uscirà il terzo bando per il Fondo provinciale per l’Innovazione con una disponibilità di circa dieci milioni di euro di finanziamenti a tasso molto agevolato e rivolti alle imprese fino a cento dipendenti».