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11 dicembre 2008

Asian Dub Photography

Dal 13 dicembre fino all'1 marzo 2009 al Foro Boario di Modena in mostra oltre 80 opere, tra foto, installazioni e video, realizzate da 21 fra i più importanti artisti contemporanei asiatici. In programma anche conferenze, incontri e rassegne cinematografiche, per uno sguardo approfondito sull'Estremo Oriente.

Immagine corrente
Al Foro Boario di Modena sabato 13 dicembre alle 18 inaugura Asian Dub Photography, una mostra dedicata alla nuova Collezione internazionale di fotografia contemporanea di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio modenese. Si tratta di oltre 80 opere acquisite tra il 2007 e il 2008, tra fotografie, installazioni, video e film d'artista, realizzate da 21 fra i più importanti artisti contemporanei del continente asiatico. Per la Fondazione questo sguardo all'estremo Oriente è solo un primo passo: il programma di acquisizione delle opere della Collezione, curato da Filippo Maggia, procede infatti per aree geografiche ed è strutturato su base pluriennale. Accanto alla mostra sono in programma anche conferenze e incontri presso la stessa sede del Foro Boario, e alcune rassegne cinematografiche alla Sala Truffaut, per uno sguardo approfondito sull'Estremo Oriente.

La mostra Asian Dub Photography è promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Comune di Modena.

Il titolo dell'esposizione riprende il nome di uno dei gruppi interpreti del genere musicale dub, ovvero gli Asian Dub Foundation. In Estremo Oriente e nel Sud-Est Asiatico il presente e il futuro high-tech si interseca ogni giorno con tradizioni di civiltà e culture millenarie, proprio come fa il dub, che utilizza la moderna elettronica per esprimere suoni e ritmi primordiali, con la prevalenza del basso e della batteria.

La sezione più ricca della mostra è quella dedicata al Giappone: vi sono opere imprescindibili di grandi nomi, affiancate ad opere di artisti emergenti. Da una parte troviamo Nobuyoshi Araki con le sue composizioni floreali e i nudi femminili, i raffinati bianco e nero di Hiroshi Sugimoto, le fotografie di Daido Moriyama e le apocalittiche immagini di Ryuji Miyamoto che ritraggono il terremoto del 1995 a Kobe, le foto di Naoya Hatakeyama e il video Laugh at the Dictator di Yasumasa Morimura. Per le giovani generazioni giapponesi vi sono invece le immagini e le opere di Risaku Suzuki, di Miwa Yanagi sulla condizione femminile, Rika Noguchi, Haruki Maiko e della giovane Tabaimo con la provocatoria animazione Dream Diary.
La Collezione offre un'ampia panoramica anche sull'effervescente e dinamico scenario cinese. Qui risulta evidente una visione d'insieme di una società sottoposta a rapidissime trasformazioni economiche e sociali, tanto radicali da rendere conflittuale il rapporto tra tradizione e innovazione. In primo piano le difficoltà del cambiamento, le disparità economiche e di status e la necessità di ricomporre i conflitti, tra le fotografie provocatorie e surreali di Yang Zhenzhong, il raffinato film The Half Hitching Post di Yang Fudong, il lavoro fotografico My Future is Not a Dream e il video Hip Hop Fukuoka della giovanissima Cao Fei, il video Chang' an Boulevard del poliedrico Ai Weiwei.
Completano la mostra opere fotografiche e video di artisti provenienti dalla Corea, come Kimsooja con A Homeless Woman e Yeondoo Jung con le fotografie della serie Location, dalla Malesia con le opere di Wong Hoy Cheong come la video-istallazione Re:Looking, il video Suburbia sull'alienazione nelle periferie e i "tableaux vivants" di Chronicles of Crime, e poi ancora da Taiwan con la video-installazione Siao-pai di Hung-Chih Peng. Vi sono infine tre opere di Rirkrit Tiravanija, artista nomade di origini tailandesi.

Di grande importanza anche la rassegna di eventi collaterali che prevede un ciclo di conferenze a cadenza settimanale con la partecipazione di esperti come Silvia Paoli, Angela Vettese, Valerio Terraroli, Giuseppe Peternolli e Lucio Caracciolo, incontri dedicati alle raffinate tradizioni culinarie giapponesi, il concerto di musica tradizionale di Shakuachi e Koto al finissage della mostra, e la Cerimonia dell'incenso (o Kodo) a marzo.
Dal 6 Gennaio al 13 marzo presso la Sala Truffaut sono poi in programma quattro rassegne dedicate alla cinematografia del Sud Est asiatico: "Sguardo sulla Corea del Nord", "Anime", "Giallo Giappone" e "I film di Zhang Yimou". In proiezione celebri pellicole di registi del calibro di Shoei Imamura, Takeshi Kitano e Katsuhiro Otomo.
Il Baluardo della Cittadella ospita infine, nei venerdì sera del mese di dicembre, live session di chiara ispirazione orientale con dj come Anchorsong, Alessio Bertallot e Dj Gruff.

La mostra Asian Dub Photography rimane aperta fino all'1 marzo 2009, ad ingresso gratuito. L'orario di visita è martedì, giovedì, venerdì e domenica dalle 11 alle 19, mercoledì e sabato dalle 11 alle 22, con chiusura settimanale il lunedì. Immagini delle opere e testi critici sono inclusi nel catalogo della mostra edito da Skira.

Per informazioni:
Fondazione Cassa di Risparmio di Modena
tel. 059.239888
e-mail info@mostre.fondazione-crmo.it
Sede mostra
tel. 335.1621739
Proprietà dell'articolo
autore: Editoria e Web
fonte: Ufficio Stampa
data di creazione: giovedì 11 dicembre 2008
data di modifica: giovedì 11 dicembre 2008