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Comunicato stampa N° 736 del 11/6/2008

dirigente indagata \ 2 – il dibattito in consiglio

chiesta una commissione d’indagine sull’efficienza

Saranno il presidente del Consiglio provinciale di Modena Luca Gozzoli (Pd) e quello della commissione consiliare Controllo e garanzia Cesare Falzoni (An-Pdl) a valutare se e con quali modalità istituire la commissione consiliare d’indagine chiesta da Giorgio Barbieri (Lega nord) per «verificare i sistemi di controllo della funzionalità dei dipendenti basandosi su meritocrazia e sanzioni». Il consigliere della Lega l’ha chiesta ufficialmente nel corso del dibattito sulla dirigente indagata per truffa e falso ideologico sollecitando anche le dimissioni sia dell’assessore Alberto Caldana («coerenti con l’errore che ha commesso») sia del presidente Sabattini «che l’ha blindato». Identica richiesta è arrivata anche da Cesare Falzoni (An-Pdl), sostenuto da Marisa Malavasi (Forza Italia-Pdl), per il quale il problema è che «in Provincia nessuno è in grado di controllare cosa fanno i dirigenti». Anche secondo Luca Caselli (An-Pdl) «gli errori, anche di leggerezza si pagano e almeno una testa deve saltare perché se no facciamo tutti quanti la figura dei “peracottai”». Per Dante Mazzi (Forza Italia-Pdl) il caso «è politico perché la Giunta è sfilacciata al suo interno e gli assessori non si parlano, tanto è vero che dicono di aver imparato della lettera di Caldana dai giornali. È stata la stessa Giunta a minare la credibilità dell’ente: le dimissioni tutelerebbero la dignità della Provincia».

Secondo Tomaso Tagliani (Popolari liberali-Pdl) la «moralizzazione della Provincia dovrebbe cominciare dai consiglieri e dalla Giunta: prendiamo l’occasione di dare il buon esempio comportandoci da gentiluomini e persone responsabili. Troppi consiglieri, per esempio, arrivano tardi e firmano solo per prendere il gettone». Per Aldo Imperiale (Prc) l’episodio «è un campanello d’allarme e dobbiamo chiederci come sia potuto succedere». Il consigliere si è anche detto d’accordo sulla commissione di indagine «a patto che la decisione sia unanime e che il suo operato non si sovrapponga all’indagine giudiziaria». Giuseppe Vaccari (Pd) ha proposto invece di «mettere in campo gli strumenti che già ci sono come la conferenza di organizzazione dei servizi, l’occasione migliore per ascoltare la voce di tutti, dal dirigente in giù, e capire come il servizio sta funzionando».

«Dopo oggi, quali strumenti adotteremo?» si è chiesto Walter Telleri (Verdi) per il quale «se l’amministrazione vuole essere efficiente bisogna che sia in grado di individuare da sola le falle e di tapparle». Per Antonella Orlandi (Forza Italia-Pdl) sia il presidente che l’assessore Caldana «non sono colpevoli ma hanno una responsabilità oggettiva per l’accaduto: una posizione più netta fin dall’inizio avrebbe tutelato meglio quanti lavorano seriamente in Provincia». Demos Malavasi (Pd) sottolineando che la prima preoccupazione è stata «tutelare i dipendenti della Provincia che svolgono il loro lavoro con professionalità e dedizione» ha affermato la necessità di «affinare gli strumenti per realizzare l’obiettivo della massima efficienza dell’amministrazione» e ribadito che «il lavoro di Caldana in questi anni è stato importante e una leggerezza non lo metterà in discussione». Per Claudia Severi (Forza Italia-Pdl) invece «le dimissioni della Giunta e del presidente sarebbero un segnale forte di responsabilità morale».

Scheda informativa

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Data comunicato
11/6/2008
Numero
736
Ora
16
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Ufficio di riferimento
ufficio: ·› Area Amministrativa
··› Servizio Affari Generali e Polizia Provinciale
···› Ufficio Stampa
Proprietà dell'articolo
autore: Ufficio stampa
data di creazione: mercoledì 11 giugno 2008
data di modifica: mercoledì 11 giugno 2008