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28 dicembre 2006

Nuovo progetto di aiuti di solidarietà in Sri Lanka

La Provincia di Modena coordina un terzo nuovo progetto di aiuti in Sri Lanka, dopo la ricostruzione del villaggio di Modara Patuwatha e l'edificazione della scuola di Negombo: 800.000 euro per finanziare la realizzazione di nuove case e incentivare attività economiche sostenibili a Kalmunai, una delle città più devastate dalla furia dello tsunami del 26 dicembre 2004.

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Sono passati due anni dal terribile maremoto che ha provocato oltre 230 mila vittime nell'area dell'Oceano Indiano e la Provincia di Modena prosegue le azioni di concreta solidarietà in aiuto delle popolazioni dello Sri Lanka, uno dei paesi che ha maggiormente pagato le conseguenze di questa immane catastrofe naturale. Nell'isola singalese lo tsunami del 26 dicembre 2004 ha provocato quasi 40.000 tra morti e dispersi, mentre sono state oltre centomila le abitazioni andate distrutte e più di mezzo milione le persone sfollate.

La Provincia di Modena è ora capofila di un nuovo progetto di ricostruzione in Sri Lanka del costo complessivo di 800.000 euro. Si tratta di un intervento di ricostruzione di abitazioni e di attività economiche nella città di Kalmunai e questo è il terzo progetto provinciale che segue quelli portati a compimento nei mesi precedenti con la ricostruzione del villaggio di Modara Patuwatha e la edificazione della scuola di Negombo utilizzando in entrambi i casi oltre 200.000 euro derivati dalla solidarietà modenese.

«All'indomani di quella grande tragedia che è stato lo tsunami - afferma il Presidente della Provincia Emilio Sabattini - la Provincia ha messo in campo alcuni interventi di emergenza in Sri Lanka, finanziati anche con il contributo dei cittadini modenesi. Ora siamo pronti a fare un altro passo, ancora più significativo perché ha l'obbiettivo di dare prospettive per il futuro alle popolazioni di quella zona. Oltre alla costruzione di case - aggiunge Sabattini - questo nuovo progetto mette infatti in campo una serie di attività in campo ambientale in grado di generare reddito, ed azioni di sostegno alla popolazione femminile».

Il nuovo progetto è cofinanziato dalla Provincia di Modena e dalla Commissione Europea (il contratto per la concessione del finanziamento è stato sottoscritto e nei prossimi giorni è atteso l'arrivo della prima tranche di fondi per l'inizio dei lavori previsto nel 2007), ed è realizzato insieme a U.N. Habitat, il programma delle Nazioni Unite per gli insediamenti umani.
Soggetto esecutore è Overseas, la onlus di Spilamberto già impegnata in interventi di ricostruzione in Sri Lanka.
Gli altri partners sono: Icea, istituto per la certificazione etica e ambientale; il consorzio Etimos, associato per attività di microcredito; Sevanatha, una ong locale con forti competenze sullo sviluppo urbano e altri partner locali, oltre alla Municipalità di Kalmunai e al Distretto di Ampara che sono partner istituzionali.

L'intervento viene effettuato nella costa est dello Sri Lanka, in una delle zone colpite più duramente dallo tsunami, presso la città di Kalmunai nel distretto di Ampara. La città singalese ha subito 5.000 morti su una popolazione di 70.500 abitanti e 13.400 case distrutte su un totale di 15.100.
Kalmunai è difficilmente raggiungibile e non ha quindi ancora ricevuto aiuti consistenti. Ciò è accaduto anche perchè questa comunità rappresenta una questione spinosa a livello politico: abitata da popolazione tamil e musulmana, teatro di guerra civile fino a pochi anni fa, per il governo dello Sri Lanka non è certo luogo prioritario ove incanalare gli aiuti. A causa di tutto questo la popolazione abita ancora nelle tende o nei campi rifugiati allestiti dopo il maremoto, viene rifornita di acqua potabile in modo intermittente tramite camion-cisterna e molte persone non sono in grado di riprendere le loro attività.

Il progetto di aiuto prevede la ricostruzione di 60 abitazioni, con un'attenzione particolare all'esigenza di ridurre l'impatto delle principali fonti di inquinamento rappresentate da acque di scarico e rifiuti. L'area di Kalmunai ha infatti un'elevatissima densità di popolazione e in questo contesto la mancanza di attenzione per l'ambiente avrebbe effetti disastrosi. Vengono quindi realizzate fosse settiche e impianti di fitodepurazione e un centro di smistamento dei rifiuti, promuovendo nel contempo la produzione di compostaggio come attività in grado di generare reddito. Nell'area costiera sono poi previste attività di piantumazione di piante e arbusti, mentre nei terreni adiacenti alle case vengono realizzati piccoli orti. A favore della popolazione femminile il progetto prevede inoltre la realizzazione di due centri per attività di formazione e vengono rese disponibili azioni di microcredito a supporto di attività economiche poste in essere da donne.

I due precedenti progetti di ricostruzione coordinati ed attuati nei mesi scorsi dalla Provincia di Modena sono stati finanziati con i fondi della solidarietà dell'intera comunità modenese: oltre 200 mila euro raccolti tramite un conto corrente dove sono confluiti i contributi di enti locali, imprese e cittadini.
Il primo progetto ha riguardato il villaggio di Modara Patuwatha, risultato completamente distrutto dopo il maremoto. Il nuovo villaggio sorge ora ad alcuni chilometri dal paese originario ed è composto da una trentina di abitazioni che ospitano le circa 110 famiglie alle quali la furia dello tsunami ha portato via tutto. Il progetto è stato realizzato dal Cisp, organizzazione non governativa che opera nel distretto di Galle nella parte meridionale del paese.
Il secondo progetto ha riguardato invece Negombo, paesino sulla costa a nord della capitale Colombo, dove è stato costruito un edificio scolastico gestito dalla Congregazione Figlie della Provvidenza di Modena. La scuola ospita 15 classi tra materna, elementare e media per un totale di oltre 350 bambini.
Proprietà dell'articolo
autore: Editoria e Web
fonte: Ufficio Stampa
data di creazione: giovedì 28 dicembre 2006
data di modifica: giovedì 28 dicembre 2006