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Il
Piano di Tutela delle Acque (PTA) della Provincia di Modena è stato
presentato pubblicamente
lunedì 11 dicembre alle
ore 11 nel corso di una
conferenza stampa svoltasi nella
sala del Novecento del Palazzo della Provincia in
viale Martiri della Libertà 34 a Modena. Hano partecipato
Alberto Caldana, assessore provinciale all’Ambiente e
Rita Nicolini, responsabile del servizio provinciale di Pianificazione ambientale.
Il Piano di tutela delle acque (PTA) costituisce lo strumento di pianificazione a disposizione delle Pubbliche amministrazioni per il raggiungimento degli obiettivi di qualità fissati dalle Direttive europee, poi recepite dalla normativa italiana, allo scopo di migliorare lo stato delle acque superficiali (naturali e artificiali) e sotterranee del territorio.
Il PTA della Regione Emilia Romagna alla fine di dicembre 2005 ha definito gli obiettivi ed indirizzi su base regionale in materia di tutela delle acque a cui la pianificazione di livello provinciale si deve adeguare a livello del
Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP).Nel caso della Provincia di Modena si è verificata la necessità di elaborare una
Variante al PTCP in attuazione del PTA regionale dato che il PTCP della Provincia di Modena è stato approvato antecedentemente allo stesso PTA regionale.
Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale determina gli indirizzi generali di assetto del territorio e in particolare per quanto riguarda la tutela delle acque definisce le linee di intervento per la sistemazione idrica, idrogeologica ed idraulico-forestale ed in genere per il consolidamento del suolo e la regimazione delle acque.
Le
principali criticità ambientali emerse e illustrate nel PTA riguardano il degrado qualitativo delle acque superficiali interne, l’alterazione dei deflussi naturali, la riduzione della disponibilità di risorse idriche superficiali e sotterranee, il degrado qualitativo delle acque sotterranee per presenza di nitrati.
I
principali obiettivi che il PTA intende perseguire sono l'attuazione del risanamento dei corpi idrici inquinati, il miglioramento dello stato delle acque ed adeguate protezioni di quelle destinate a particolari utilizzazioni, il perseguimento di usi sostenibili e durevoli delle risorse idriche, con priorità per quelle potabili, il mantenimento della capacità naturale di autodepurazione dei corpi idrici, nonché la capacità di sostenere comunità animali e vegetali ampie e ben diversificate.
Questi obiettivi, necessari anche per prevenire e ridurre l’inquinamento delle acque, sono raggiungibili tra l'altro attraverso la tutela degli aspetti ambientali qualitativi e quantitativi nell’ambito di ciascun bacino idrografico, il rispetto dei valori limite agli scarichi fissati dalla normativa nazionale, l’adeguamento dei sistemi di fognatura, collettamento e depurazione degli scarichi idrici, l’individuazione di misure per la prevenzione e la riduzione dell’inquinamento nelle zone vulnerabili e nelle aree sensibili, l’individuazione di misure tese alla conservazione, al risparmio, al riutilizzo ed al riciclo delle risorse idriche.