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21 novembre 2006

Statistiche semestrali sul mercato del lavoro modenese

Presentati i dati dell'Osservatorio provinciale relativi al periodo da gennaio a giugno 2006. Cresce il numero degli occupati e diminuisce il tasso di disoccupazione, rispetto allo stesso periodo del 2005 diminuiscono i contratti a tempo indeterminato ma anche quelli a tempo determinato per i quali diminuisce anche la durata media, crescono invece i "lavoratori in affitto". Aumenta l'occupazione femminile e straniera, crescono i lavoratori nell'industria e nel commercio.

Venerdì 17 novembre sono stati presentati i dati semestrali dell'Osservatorio provinciale del mercato del lavoro che tengono conto dell'indagine campionaria sulle forze di lavoro e dell'attività dei Centri per l'impiego.

Nei primi sei mesi del 2006 vi sono 3.400 persone occupate in più e il tasso di disoccupazione è sceso al 3,1 per cento rispetto al 3,5 della fine dello scorso anno (in regione è il 3,2, a livello nazionale il 6,5 per cento). La disoccupazione giovanile (15-24 anni) a Modena è al 14,4 per cento (20,6 per cento a livello nazionale).

Il saldo assunzioni - cessazioni dei contratti di lavoro è in positivo di 11.420 unità con 54.516 avviamenti registrati nei primi sei mesi 2006 a fronte di 43.906 cessazioni. Si tratta di un dato in questo caso che dipende ovviamente soprattutto dalle dinamiche tipiche relative ai contratti a tempo determinato. Il dato dell'occupazione femminile è in crescita e vede 25.407 avviamenti contro i 24.014 dello stesso periodo dell'anno scorso. 14.405 sono gli avviamenti contrattuali che riguardano lavoratori stranieri con un aumento anche in questo caso della presenza femminile, soprattutto proveniente dall'Est europeo.

Per quanto riguarda la tipologia di contratti, considerando le statistiche su base pluriennale permane la sostanziale crescita del lavoro cosiddetto flessibile nelle sue varie forme, evidente è la costante crescita del lavoro interinale e dei contratti di somministrazione, ciò che riguarda i cosiddetti "lavoratori in affitto", un dato che si è più che raddoppiato rispetto al 2001 (dall'8,7 per cento al 17,9 del primo semestre 2006, nel 2005 era al 15,3 per cento).
Questo a fronte di un trend dal 2001 ad oggi in diminuzione per i contratti a tempo indeterminato (dal 37,8 per cento al 25,6 per cento) e di crescita di quelli a tempo determinato (dal 39,5 al 46,2 per cento).
Il dato dei primi sei mesi del 2006 del lavoro a tempo indeterminato registra una crescita rispetto a quello del secondo semestre 2005 (23,3 per cento) ma rimane comunque inferiore rispetto a quello del primo semestre 2005 (27,6 per cento), confermando la tendenza negativa sul riferimento pluriennale.
In diminuzione il dato semestrale degli occupati a tempo determinato rispetto ad entrambi i semestri 2005, e quindi in controtendenza rispetto ai dati su base pluriennale.
Tra i contratti a tempo determinato si registra però una diminuzione della durata dei rapporti di lavoro: quasi quattro contratti su dieci (il 36,5 per cento) prevedono un periodo compreso tra un mese e sei mesi, uno su quattro tra sei mesi e un anno, mentre tre contratti su dieci hanno una durata inferiore a 30 giorni.

Nell'analisi settoriale il Rapporto dell'Osservatorio provinciale sul mercato del lavoro registra una crescita complessiva degli avviamenti nell'industria con oltre 2.300 unità in più rispetto allo stesso periodo del 2005. In crescita le assunzioni nella fabbricazione di prodotti in metallo (più 682 avviamenti) e delle macchine e apparecchi meccanici (più 538), nel tessile - abbigliamento (più 364 avviamenti) e nell'industria alimentare (più 216).
Negativo l'andamento del settore delle costruzioni con 282 avviamenti in meno rispetto allo scorso anno.
Contenuto lo sviluppo del terziario (più 279 avviamenti) in un quadro dove i servizi mantengono il passo mentre accelera il commercio (più 425).

L'Assessore provinciale al Lavoro Gianni Cavicchioli ha affermato che "emerge chiaramente la fotografia di una realtà solida e vivace, di piena occupazione, che però non deve farci dimenticare le difficoltà di alcuni settori economici, con 1.153 persone entrate in mobilità in sei mesi, così come la necessità di una riflessione sulle difficoltà che continuano a incontrare i giovani".
Proprietà dell'articolo
autore: Editoria e Web
fonte: Ufficio Stampa
data di creazione: martedì 21 novembre 2006
data di modifica: mercoledì 22 novembre 2006