«Non dobbiamo chiuderci in noi stessi e il rafforzamento del “sistema Emilia Romagna” non può che essere accolto favorevolmente dal nostro territorio. A patto però che la Regione giochi davvero un ruolo forte, di indirizzo e coordinamento, e faccia le sue scelte in base all’interesse generale, non ai localismi». Lo ha affermato Emilio Sabattini, presidente della Provincia di Modena, nel corso della presentazione della proposta di Piano territoriale regionale (Ptr) che si è svolta martedì 17 luglio nella sede della Provincia alla presenza di Marioluigi Bruschini,  assessore alla Sicurezza territoriale e difesa del suolo della Regione. All’incontro, che apre il confronto in tutte le province dell’Emilia Romagna, sono intervenuti il vicepresidente della Provincia di Modena e assessore alla Pianificazione territoriale, Maurizio Maletti, il sindaco di Modena Pighi, i sindaci di diversi Comuni modenesi, amministratori, rappresentanti delle associazioni di categoria e dei sindacati.  

Nel suo intervento, Sabattini ha sottolineato che la globalizzazione dei mercati impone «un più deciso  rafforzamento di una rete regionale che sappia competere sui saperi, la ricerca e l’innovazione. Alla Regione spetta il compito di costruire una rete a maglie larghe, aperta al mercato e attenta alle esigenze dei cittadini. Quello di Bologna capitale è un falso problema: Bologna – ha aggiunto – è la capitale naturale di questa regione, sentiamo il  bisogno di un punto forte, che metta a valore le ricchezze del territorio. Il problema, semmai, è un altro: costruire un sistema che sia al servizio di tutti, e non solo di Bologna. Dalle infrastrutture alla sanità, dall’aeroporto al sistema fieristico. Chiediamo di essere coinvolti nella definizione degli indirizzi. La Regione dev’essere un elemento di congiunzione, cosa che oggi non sempre avviene».

Illustrando le linee strategiche del Piano, Bruschini è partito dalla «valorizzazione delle nostre eccellenze per rendere ancora più competitivo il sistema regionale. Da oggi inizia un confronto con tutte le realtà provinciali che si concluderà tra un anno con l’approvazione del Piano».

Il Ptr è il principale strumento di programmazione della Regione, un documento che stabilisce obiettivi di sviluppo e qualità per il futuro. Nel documento saranno indicati anche le linee di riqualificazione urbana e dell’innovazione, la localizzazione dei servizi e degli insediamenti produttivi, superando la scelta del policentrismo per valorizzare al meglio le specifiche eccellenze dei singoli territori.