Continua il trend di espansione delle cooperative sociali: dal 2004 al 2006 sono infatti passate da 53 a 72 con una crescita complessiva del 36 per cento.

La maggioranza risulta essere di “Tipo A”, cioè cooperative che gestiscono servizi socio-assistenziali, sanitari ed educativi; seguono le cooperative classificate di “Tipo B”, che svolgono cioè attività diverse finalizzate all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate. Ci sono inoltre cooperative che appartengono sia alla sezione A che B, cooperative miste che possiedono entrambi i caratteri delle precedenti. Infine i Consorzi: sono tre e hanno sede nel capoluogo come la maggioranza delle cooperative.

Rispetto alla distribuzione territoriale, sono diverse anche le cooperative che hanno sede a Carpi e a Sassuolo.

Le attività svolte dalle cooperative sociali risultano essere di diverso tipo, spaziando infatti dalla assistenza socio assistenziale e socio educativa, al riciclaggio e alla gestione dei rifiuti; dall’assistenza domiciliare residenziale e semi residenziale all’agricoltura e floricoltura.

Gli addetti impiegati a fine 2005 dalle cooperative sociali risultano essere 3011 (nel 2004 erano 2600). Più della metà delle cooperative sociali modenesi ha meno di dieci addetti, seguono le cooperative che hanno dagli 11 ai 20 addetti.

Dal 2004 al 2005 si registra un consolidamento di questa particolare forma di impresa del Terzo settore. Nel biennio, infatti, cresce di 10 punti percentuali il numero di cooperative appartenenti alla classe 11-20 addetti e diminuisce parimenti il numero di cooperative con meno di dieci addetti. La maggioranza degli addetti sono impiegati dalle cooperative di tipo A.

Se, infine, si osserva l’andamento annuale degli addetti di un campione rappresentativo di 40 cooperative sociali dal 1998 al 2004, emerge che la forza lavoro di questa peculiare tipologia di impresa è costantemente cresciuta da un anno all’altro.