Comunicato stampa N° 1726 del 18/12/2007
Le linee guida per il Piano energetico provinciale sono state approvate dal Consiglio provinciale di Modena con il voto favorevole della maggioranza; i gruppi di Forza Italia e Alleanza nazionale hanno votato contro mentre si sono astenuti Udc e Lega nord. Con lo stesso voto sono stati approvati anche due emendamenti proposti da Aldo Imperiale (Prc) che prevedono di aggiungere la frase “ridurre al minimo il consumo del territorio non urbanizzato” a pagina 12 dove si parla di “fonti rinnovabili” e di eliminare la parola “nuove” dove si parla (sempre a pagina 12) di “riduzione della domanda di energia per le aree produttive”.
Valido teoricamente, secondo Cesare Falzoni (An) il piano «non è congruente con il comportamento pratico della Provincia che, per esempio, non ha ancora risolto il problema del deposito di gas di Rivara». Anche per Tomaso Tagliani (Udc) alle idee non corrisponde la pratica perché «la Provincia non provvede perché cose utili, indispensabili e realizzabili vengano davvero realizzate».
Per Giorgio Barbieri (Lega nord) il piano non indica dove si troveranno «le risorse per pianificare tutte le intenzioni positive che contiene. Si parla di ridurre il consumo del territorio mentre i Comuni costruiscono in modo prepotente richiamando anche costruttori dal sud e relative mafie».
Anche Aldo Imperiale (Prc) condivide le linee guida ma si dichiara perplesso per l’eccessiva deregulation sugli impianti idroelettrici e avrebbe voluto «un’indicazione più netta a favore dei micro impianti eolici».
Mauro Cavazzuti (Margherita-l’Ulivo) ha sostenuto che «la Provincia dovrebbe promuovere la cogenerazione, specialmente nel distretto ceramico, e fare pressioni su Enel perché attivi il conto energia, per il quale adesso ci sono tempi di attivazione lunghissimi e disincentivanti».
Non disposto «a far parte del business dell’ambientalismo», Luca Caselli (An) ha affermato che «gli enti locali dovrebbero dare l’esempio nei consumi» e che nel comprensorio ceramico «i più grandi tutori dell’ambiente non sono gli enti locali ma gli imprenditori».
Definendo «filosofiche» le linee guida del piano «che non tengono conto del dibattito scientifico in corso», Dante Mazzi (Forza Italia) ha ricordato che «molte associazioni ambientaliste stanno facendo marcia indietro sulle energie alternative che non danno né i risparmi né i risultati attesi».
Proposta condivisibile invece per Walter Telleri (Verdi) per il quale «se la programmazione in sé non garantisce un risultato, senza di sicuro non si raggiunge niente. Non mi interessa tutelare l’ambiente ma l’uomo, e vorrei che in futuro avesse ancora un ambiente in cui vivere».
Demos Malavasi (Ds-l’Ulivo) ha raccomandato che nell’elaborazione del piano «si coinvolgano tutti i soggetti interessati: i Comuni, il mondo economico con il quale trovare convenienze comuni a fronte della richiesta di investimenti costosi, le aziende di servizi e i consumatori finali per i quali prevedere attività educative ma anche convenienze per chi applica buoni comportamenti».
Per Marisa Malavasi (Forza Italia) «da vent’anni dormiamo su questo problema senza riuscire a uscire dagli schemi politici. Dovremmo invece imboccare la strada del know how e il percorso indicato da Kioto», mentre Enrichetta Annovi (Forza Italia) ha sottolineato quanto sia stato «dannoso chiudere, per volere della sinistra, le centrali nucleari».
L’assessore Caldana ha replicato che «la scelta delle risorse alternative non è ambientalista ma ha natura economica ed è resa necessaria dal costo del petrolio. Se non prenderemo provvedimenti di questo tipo il nostro territorio non sarà più in grado di mantenere l’attuale trend di sviluppo».
Data comunicato | 18/12/2007 |
---|---|
Numero | 1726 |
Ora | 16 |
chiusura della tabella |
ufficio: |
·› Area Amministrativa ··› Servizio Affari Generali e Polizia Provinciale ···› Ufficio Stampa |
---|
autore: | ufficio stampa |
---|---|
data di creazione: | martedì 18 dicembre 2007 |
data di modifica: | martedì 18 dicembre 2007 |