Lo stabilimento Italcarni di Migliarina di Carpi ha ottenuto l’Autorizzazione integrale ambientale (Aia). Il documento è stato rilasciato nei giorni dalla Provincia di Modena e sostituisce – come previsto dalle norme comunitarie - tutte le autorizzazioni ambientali per le emissioni in atmosfera, gli scarichi, il rumore e la gestione dei rifiuti. L’autorizzazione è stata consegnata nei giorni scorsi nel corso di un incontro nella sede della Provincia al quale hanno partecipato Alberto Caldana, assessore provinciale all’Ambiente, e il presidente dell’Italcarni Gianni Mozzoni.

«L’Italcarni è uno stabilimento moderno – ha rilevato Caldana – che dispone di un sistema di gestione ambientale certificato Iso 14001 e Emas. Una peculiarità che ha facilitato  il percorso per il rilascio dell’Aia con un significativo contenimento delle prescrizioni, dedicate soprattutto ad un ulteriore riduzione dei consumi idrici e ad un’attenzione gestionale agli scarichi, perché in questo stabilimento da tempo si presta molta attenzione all’impatto ambientale».

Come ha sottolineato il presidente Mozzoni, «in questi ultimi anni abbiamo ridotto del 20 per cento i consumi di acqua, diminuito la produzione di rifiuti e i consumi energetici pur aumentando la produzione che è in continua espansione. Abbiamo in programma ulteriori investimenti sull’ambiente anche perché uno stabilimento ecologico è più efficiente e migliora la competitività. Da tempo puntiamo sulla certificazione ambientale che rappresenta un ottimo biglietto da visita sul mercato internazionale».

L’Italcarni è una società cooperativa agricola che macella, lavora, confeziona e vende carni suine provenienti soprattutto dai soci allevatori. Si tratta del primo stabilimento del settore carni a cui la Provincia ha rilasciato l’Aia.

In provincia sono oltre 160 gli impianti (di cui cinque del settore carni) per i quali è necessario il rilascio dell’Aia: ceramiche, impianti di gestione rifiuti, imprese galvaniche e grandi aziende meccaniche.

L’autorizzazione rappresenta un nuovo approccio metodologico che, derivato da specifiche Direttive dell’Unione europea recepite nel 2005, riguarda gli impianti industriali e di servizio a potenziale maggiore impatto ambientale.

La domanda è unica, così come l’autorizzazione che viene rilasciata dalla Provincia attraverso un procedimento che vede la partecipazione anche dei cittadini singoli o associati che ne abbiano interesse.