Presentando il provvedimento Egidio Pagani, assessore provinciale alla Viabilità e al patrimonio, ha sottolineato che l’intervento «aumenta il patrimonio residenziale pubblico. Per gli inquilini che attualmente abitano gli appartamenmti in vendita è previsto il diritto di prelazione sull’acquisto; se non intenderanno acquistare, la convezione prevede che Acer si occupi di una loro adeguata sistemazione sempre nell’ambito degli alloggi pubblici».

Durante il dibattito Ivano Mantovani (Ds) ha sottolineato che «la Provincia con questa operazione arricchisce il  proprio patrimonio», giudizio ripreso da da Stefano Lugli (Prc), mentre Tomaso Tagliani (Udc) ha evidenziato la scelta di reinvestire «il ricavato della vendita in alloggi destinati alle fasce più deboli», un concetto ripreso da Giorgio Barbieri (Lega nord) e da Cesare Falzoni (An) che ha ricordato «l’inadeguatezza degli alloggi in vendita per le esigenze dell’edilizia pubblica».

Perplessità sull’operazione sono state espresse da Claudia Severi (FI) «in particolare sul metodo con il quale si è arrivati a questa decisione. Quanto sarebbe costato ristrutturare invece che vendere? Mancando un’analisi dei costi e benefici sulle due diverse scelte non siamo in grado di giudicare», mentre per Dante Mazzi (FI) non «c’è stata una concertazione con il Comune di Modena e con l’Univesità per verificare eventuali esigenze per gli studenti, visto che gli alloggi si trovano nella zona del polo universitario».

La Provincia è attualmente proprietaria di 37 alloggi a Modena, Marano, Savignano e Sestola tutti gestiti da Acer, quindi destinati all’edilizia pubblica, più altri quattro in costruzione a Castefranco Emilia.