La convenzione quadro è stata sottoscritta dai rappresentanti delle organizzazioni sindacali, delle organizzazioni datoriali e delle associazioni di rappresentanza, assistenza e tutela delle cooperative sociali di tipo B.

«Il provvedimento è il risultato di un percorso condiviso che ha permesso di definire uno strumento aggiuntivo pensato proprio per i casi più difficili» sottolinea l’assessore provinciale al Lavoro Fabrizio Righi ricordando che la convenzione quadro è stata approvata nelle scorse settimane dalla Commissione provinciale di concertazione integrata, come prevede la normativa, dai rappresentanti delle associazioni dei disabili.

La Commissione provinciale di concertazione sostituisce da alcuni mesi la cosiddetta Tripartita, con il conseguente superamento della sottocommissione per il collocamento dei disabili. Ma la nuova Commissione viene integrata da una rappresentanza delle associazioni del settore, più vasta rispetto alla precedente (da sei a dieci componenti), ogni volta che si prevede di trattare materie collegate al tema della disabilità. «E le prime quattro riunioni della Commissione – precisa l’assessore Righi – hanno sempre visto attorno al tavolo anche queste associazioni».

La convenzione quadro ha un carattere sperimentale («terremo monitorati i risultati e tra due anni è prevista una verifica» spiega Righi) e prevede che le aziende possano attribuire alle cooperative sociali solo fino al 30 per cento del personale disabile che dovrebbero obbligatoriamente assumere, ma esclusivamente se sono in regola per la quota rimanente. La convenzione prevede anche le caratteristiche dei lavoratori da inserire, le modalità di adesione dei datori di lavoro, i criteri economici da tener presenti nella definizione degli specifici accordi che saranno realizzati tra Provincia, singole ditte e coop sociali.