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Comunicato stampa N° 39 del 13/01/2006

com’è cambiata la rete sanitaria provinciale \ 1
"servizi di prim’ordine, i modenesi ora hanno il meglio"

 

Trecento milioni di euro spesi per investimenti dalla fine degli anni Novanta ad oggi, risorse per le attività piu’ che raddoppiate. A partire dal 1997 la rete sanitaria della provincia di Modena è stata interessata da una profonda opera di trasformazione e qualificazione che oggi – dopo l’entrata in funzione dei due nuovi ospedali di Baggiovara e Sassuolo – può finalmente dirsi conclusa.

I risultati sono visibili in tutta la provincia, a cominciare dagli ospedali, tutti interessati da lavori di ristrutturazione e potenziamento e dotati di attrezzature tecnologiche che li mettono in rete l’uno con l’altro e con i rispettivi territori. Un altro esempio sono i quattro nuovi Pronto Soccorso (oltre a Policlinico, Baggiovara e Sassuolo verrà inaugurato quello di Vignola il prossimo 30 gennaio) che supportano la rete provinciale di assistenza alle tre grandi emergenze: politrauma, ictus e infarto miocardico. Per rimanere agli ospedali, sono previsti tutti i modelli assistenziali, dalla degenza ordinaria al day hospital, dal day surgery all’osservazione breve intensiva alla chirurgia ambulatoriale. I tempi di attesa per interventi chirurgici sono stati sensibilmente ridotti: ad esempio il 98 per cento dei pazienti con cataratta viene trattato entro 90 giorni, il 95 per cento dei pazienti neoplastici avviato alla chemioterapia entro 30 giorni.

"Sono risultati importanti che premiano gli sforzi fatti in questi anni" commentano Emilio Sabattini e Giorgio Pighi, presidenti della Conferenza territoriale Sociale e sanitaria della provincia di Modena, in occasione di un incontro con l’assessore regionale alla Sanità Giovanni Bissoni, il rettore dell’Università Giancarlo Pellacani e i vertici delle aziende sanitarie modenesi, incontro che si è svolto venerdì 13 gennaio in Provincia.

"Oggi – proseguono Sabattini e Pighi - tutti gli ospedali offrono non solo un comfort elevato, ma una gamma completa di attività e modalità di erogazione tali da garantire l’autosufficienza. Significa che i modenesi non avranno bisogno di andare al di fuori del territorio provinciale perché qui possono trovare ottime strutture e professionalità".

Ancor piu’ visibili i cambiamenti per quanto riguarda l’offerta di prestazioni sanitarie sul territorio: oggi esiste una rete capillare per l’assistenza ai pazienti cronici (ad esempio i 9000 diabetici in carico ai medici di famiglia o i 2.298 affetti da demenza). Gli anziani assistiti a domicilio sono poco meno di diecimila, i posti in case protette, Rsa e centri diurni sono cresciuti del 45 per cento (da 1644 del 1997 a 2.383 dell’anno scorso). Le dimissioni protette sono aumentate del 66 per cento. Rilevante il numero delle prestazioni erogate nei consultori per quanto riguarda la prevenzione (42mila donne in un anno si rivolgono ai consultori); gli interventi di educazione sanitaria e sessuale coinvolgono ogni anno migliaia di adolescenti.

Tra il 1997 e il 2004 le risorse destinate alle attività sanitarie sono aumentate di 375 milioni di euro, passando da 596 milioni a 971 milioni di euro "e la maggior parte delle risorse – spiegano Sabattini e Pighi - è andata alle cure primarie e socio-sanitarie, che hanno avuto un ritmo di crescita media del 10 per cento l’anno". Non solo ospedali, dunque, per una "azienda-sanità" che dal 1997 ad oggi è cresciuta notevolmente anche in termini di risorse umane: "In questi anni le presenze dei lavoratori della sola Azienda Usl, a orario invariato, sono aumentate di 800 unità - conferma Roberto Rubbiani, direttore generale dell’Azienda Usl – e altre 800 persone arriveranno entro il 2006 con il consolidamento di Baggiovara. Di queste ultime, 350 assunte dalle aziende che erogano i servizi di supporto". Complessivamente, l’Azienda Usl ha 5.473 dipendenti, con un bilancio (anno 2004) di 921 milioni di euro. Il bilancio del Policlinico (anno 2004) è di 248 milioni di euro, e i dipendenti 2400 ai quali bisogna aggiungere circa 170 universitari convenzionati.

"Il Policlinico – spiega il direttore generale Claudio Macchi – è un’azienda sempre piu’ integrata da un lato con l’Università, affiancando un’assistenza di qualità alla ricerca e alla didattica, dall’altro lato all’Azienda Usl, fondendosi nella rete provinciale di servizi sanitari" Il rilevante flusso di investimenti lo farà sempre piu’ essere punto di riferimento specialistico e di eccellenza, attrattivo sul piano provinciale e non solo".

Dopo anni di fortissimi investimenti, la sanità modenese comincia ora a pensare ai benefici anche in termini economici attesi da questa radicale opera di modernizzazione (comunicato n.40). "I bilanci delle aziende sanitarie – concludono Pighi e Sabattini – sono attenti a garantire la sostenibilità del quadro economico-finanziario provinciale nel prossimo triennio, anche se la "salute" dei bilanci non potrà prescindere da una piu’ equa ripartizione dei fondi nazionali destinati alla sanità".

A garantire una nuova programmazione integrata tra le varie strutture contribuisce l’intesa tra Aziende sanitarie, Conferenza sanitaria e Università in base al protocollo d’intesa (comunicato n.41) siglato di recente.

 

Scheda informativa

Scheda informativa
Data comunicato
13/1/2006
Numero
39
Ora
12
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Proprietà dell'articolo
data di creazione: venerdì 13 gennaio 2006
data di modifica: venerdì 17 marzo 2006