Promuovere nelle scuole il rispetto delle tradizioni legate al Santo Natale, a partire da quelle locali, garantendo l’autonomia degli istituti e dando impulso nella società civile e nelle istituzioni ad "azioni virtuose circa il rispetto dell’autonomia della scelta religiosa da interferenze di carattere politico o mediatico". Sono gli obiettivi dell’ordine del giorno approvato dal Consiglio provinciale, nella seduta di mercoledì 15 dicembre, su proposta di Ds e Margherita.

Il documento, votato anche dai Verdi (contro An e Forza Italia), sottolinea come "le strumentalizzazioni di questi giorni disturbano il mondo della scuola e i bambini" ha ricordato Elena Malaguti (Margherita) per la quale, comunque, facendo riferimento anche alla presenza di studenti stranieri, "la difesa della propria identità e delle proprie radici è il presupposto per il dialogo". Per Claudio Bergianti (Ds), a proposito della convivenza religiosa, è necessario creare le condizioni affinché sia "consentito a tutti di sentirsi a casa propria nella scuola di tutti per fare in modo che crescano nuove generazioni educate alla tolleranza e al confronto".

E’ stato respinto, invece, il documento proposto da An, e votato anche da Forza Italia (contro il centrosinistra), con il quale si chiedeva di "incentivare i festeggiamenti del Santo Natale all’interno delle attività didattiche" in particolare nelle materne e nelle elementari. "Se devo nascondere i simboli della nostra religione – ha affermato il capogruppo Cesare Falzoni – non è tolleranza, è servilismo". Stesso tema sollevato anche da Giorgio Barbieri (Lega): "Qui è la minoranza che prevale, non è democratico". E Tomaso Tagliani (Udc) ha aggiunto: "Prima sono spariti i crocefissi, ora tocca a Gesù Bambino".

Per il consigliere di An Luca Caselli, inoltre, "era necessario lanciare l’allarme, come abbiamo fatto a Castelfranco o a San Possidonio, anche perché il Natale è di tutti, non è solo una festa religiosa, per i bimbi è magia e poesia".