E’ articolato in quattro punti l’accordo per la risoluzione della controversia riguardante la domanda di registrazione dell'Indicazione geografica protetta (Igp) per l’aceto balsamico industriale di Modena, siglato lunedì 4 ottobre al ministero delle Politiche agricole. Sotto i quattro punti, che prevedono tra l’altro la costituzione di un’associazione di scopo tra i due consorzi di produttori, ci sono per ora quattro firme: quella del ministro Giovanni Alemanno, quella dell’assessore regionale all'Agricoltura Guido Tampieri, quella dell’assessore provinciale all’Agricoltura Graziano Poggioli e quella di Romeo Vellani, rappresentante di uno dei due consorzi; l’altro consorzio si è riservato di sottoscrivere una volta consultati gli aderenti.

"L’accordo, una volta sottoscritto da tutti, può essere un passo avanti significativo – sottolinea l’assessore Poggioli – in quanto l’associazione di scopo può rappresentare lo strumento decisivo per raggiungere la massima unità da parte del sistema della produzione per ottenere l’Igp. All’associazione potranno fare riferimento i produttori organizzati nei due consorzi e gli indipendenti".

Con l’accordo si mette fine, per ora, anche alla contesa sul nome. Il punto 1, infatti, prevede il ritiro della domanda relativa alla denominazione "Aceto balsamico modenese", sul quale non c’era l’accordo tra i produttori, insieme al decreto ministeriale del 2000 che prevedeva la deroga sulla denominazione.

Al punto 2 è prevista la riapertura dell’istruttoria delle domande agli atti del ministero, riguardanti l’aceto balsamico di Modena, rispettando le date di presentazione.

Il punto 3 è quello relativo alla nuova associazione di scopo che sarà finalizzata esclusivamente alla registrazione della Igp, "rispettando le forme di rappresentanza interna dei due consorzi".

Il punto 4 precisa che "la procedura per il riconoscimento viene gestita dall’Amministrazione coinvolgendo pariteticamente i rappresentanti dei due consorzi".