Anche la Comunità montana Modena est avvia il percorso dell’Agenda 21 per uno sviluppo ambientalmente sostenibile. Lo fa presentando un progetto che vede il coinvolgimento di enti pubblici, parchi, associazioni di categoria, sindacati e scuole.

Tra questi la Provincia di Modena, i Comuni di Guiglia, Marano, Montese e Zocca, il Parco dei Sassi di Roccamalatina, Cna, Lapam, Confcommercio, la Confederazione agricoltori, la Federazione coltivatori diretti, il Consorzio selvicoltori di Montese e l’istituto Spallanzani di Monteombraro di Zocca.

"L’obiettivo – spiega Ferruccio Giovanelli, assessore provinciale all’Ambiente – è coniugare sviluppo economico e tutela ambientale secondo i principi dello sviluppo sostenibile. Diversi enti locali stanno adottando questo percorso, per la montagna modenese è la prima volta".

Per Carmen Zini, presidente della Comunità montana Modena est "si tratta anche di una scommessa per il futuro. Migliorare le prestazioni ambientali significa, infatti, favorire lo sviluppo turistico, superare le fragilità storiche del nostro territorio e contrastare l’abbandono della montagna da parte dei giovani".

Tutti i partner faranno parte del Forum per lo sviluppo sostenibile, l’organismo che avrà il compito di predisporre, entro circa un anno, il piano di azione locale dove saranno elencati tutti gli interventi per migliorare l’ambiente.

Per individuare punti critici e priorità di intervento sarà predisposto il primo rapporto sullo stato dell’ambiente dell’area che fornirà la fotografia precisa della situazione ambientale, tra cui la situazione di acqua, aria, forestazione e dissesto idrogeologico.

Il percorso prevede anche il coinvolgimento dei cittadini attraverso assemblee, convegni, manifestazioni tematiche e nuovo sito Internet.

Sarà inoltre avviato un processo di pianificazione dell’azione ambientale in collaborazione con tutti i soggetti pubblici e privati. I temi individuati sono lo sviluppo del turismo ambientale, l’agricoltura biologica e la tutela delle risorse naturali e del territorio.

Il progetto permetterà di creare anche una rete di recupero e riattivazione del patrimonio naturalistico, storico e architettonico seguendo un nuovo modo di affrontare i problemi della montagna, dove il rispetto ambientale è una priorità per garantire lo sviluppo economico e sociale.