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Comunicato stampa N° 997 del 13/09/2003

più controlli sull’uso di fanghi biologici in agricoltura
provincia impone regole più severe contro gli abusi

Più controlli sull’attività di spandimento dei fanghi biologici nei terreni agricoli della bassa modenese con il coinvolgimento diretto del Corpo forestale dello Stato che affiancherà l’Arpa nei sopralluoghi.

Lo annuncia Ferruccio Giovanelli, assessore provinciale all’Ambiente, sottolineando che "l’incremento di questo fenomeno, soprattutto nella zona di Finale Emilia e in diverse aree della pianura modenese, richiede un più attento controllo per evitare eventuali abusi. L’accordo con il Corpo forestale va in questa direzione".

Da alcuni anni diverse migliaia di tonnellate di fanghi biologici, provenienti soprattutto dai depuratori fognari del nord Italia, sono utilizzati come fertilizzanti nell’agricoltura della pianura modenese, in particolare nell’area di Finale Emilia. I terreni della bassa, infatti, meno fertili di altri e difficili da lavorare in quanto argillosi, sono particolarmente adatti per l’utilizzo di queste sostanze, molto utili perché permettono, tra l’altro, di diminuire i concimi chimici.

La normativa nazionale prevede questa la possibilità dettando, al contempo, norme tecniche e di controllo. Norme che la Provincia di Modena sta applicando in modo ancora più restrittivo, introducendo limiti di qualità più severi con l’obiettivo, in particolare, di ridurre le possibilità di smaltimento di fanghi non prodotti nel territorio modenese.

Nei mesi scorsi l’Arpa ha scoperto alcuni episodi di smaltimenti abusivi di sostanze nocive di origine industriale (cromo, piombo e altri metalli pesanti non compatibili con l’agricoltura e la tutela del suolo) mescolate ai fanghi biologici. Si tratta di sostanze che dovrebbero essere smaltite separatamente in impianti specializzati con costi ben più elevati per le imprese, rispetto allo smaltimento agricolo.

"Questi controlli – aggiunge Giovanelli – pur nei limiti delle possibilità tecniche e di personale, dimostrano che ora le partite di fanghi scadenti vengono intercettate più facilmente. Anche gli agricoltori hanno interesse a controllare la qualità delle sostanze pretendendo analisi corrette dalle ditte di smaltimento e verificando le autorizzazioni".

L’azione decisa nel modenese ha indotto la Regione a inserire nel recente progetto di legge che aggiorna alcune normative ambientali regionali, la emanazione di direttive simili a quelle della Provincia di Modena in tutta la regione, al fine di evitare che l’eccesso di fanghi di provenienza extra regionale venga dirottato da Modena ad altri territori emiliano romagnoli.

Scheda informativa

Scheda informativa
Data comunicato
13/9/2003
Numero
997
Ora
12
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Proprietà dell'articolo
data di creazione: sabato 13 settembre 2003
data di modifica: giovedì 25 agosto 2005