L'idea nasce nel 1989 da uno scherzo di carnevale, quando un gruppo di castelnovesi espone uno zampone di cartapesta lungo due metri. Da lì l’idea di realizzarne uno vero, farcito con il classico ripieno e cotto nei primi anni in un apposito involucro di stoffa di canapa e lino cucita a mano. Il primo Superzampone pesava 224 chili e ogni anno aumentava fino agli oltre 600 delle ultime edizioni. Lo zampone gigante viene cotto in piazza a Castelnuovo in un'enorme zamponiera di acciaio inox lunga quattro metri. La preparazione dura circa tre giorni.

Il Superzampone è la celebrazione del prodotto più importante per l’economia castelnovese. Il distretto alimentare che ruota intorno a Castelnuovo è uno dei più significativi a livello europeo con la presenza di veri e propri colossi dell'industria della lavorazione e trasformazione della carne.

La storia dell'industria alimentare castelnovese inizia alla fine dell'Ottocento per mano della famiglia Villani, primi imprenditori nazionali ad avviare un'attività di macellazione di carne suina ed esportarla in altre regioni d'Italia. Nello stesso periodo sorgono a Castelnuovo altre aziende che operano nel settore: all'inizio degli anni ‘30 si contano otto macelli e 11 salumerie i cui lavoratori si caratterizzano per la grande perizia ed esperienza. L'esplosione vera e propria dell'industria salumiera avviene nei primi anni ‘50: molte aziende nascono come "costole" della Villani, con imprenditori che si mettono in proprio dopo aver lavorato nell'azienda maggiore. Molte di queste aziende sono ancora attive oggi, con numeri e dimensioni spesso di rilievo internazionale.

Negli ultimi anni l'industria salumiera è cresciuta nel settore della stagionatura dei prosciutti con la costruzione di nuovi stabilimenti Oggi l’industria salumiera di Castelnuovo, con oltre mille addetti (senza considerare l’indotto) e decine di aziende è un punto di riferimento del settore.