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Comunicato stampa N° 1183 del 23/12/2011

cave \1 – i dati sull’attività estrattiva nel modenese

54 impianti, quantità in calo, ora parte nuovo piano

Nel modenese nel 2010 le cave autorizzate erano 54 (cinque in meno rispetto alle 59 del 2008), ma solo in 31 di queste sono state effettuate estrazioni di materiale. Nel triennio dal 2008 al 2010 sono calati i quantitativi scavati che sono passati dal circa un milione e 200 metri cubi complessivi del 2008 (tra ghiaie, sabbie e argille) ai circa 781 mila metri cubi estratti nel 2010.

Sono solo alcuni dei dati contenuti nella relazione di monitoraggio delle attività estrattive nel periodo 2008-2010, presentata mercoledì 21 dicembre in Consiglio provinciale da Stefano Vaccari, assessore all'Ambiente della Provincia di Modena.

«Abbiamo fatto il punto della situazione - ha sottolineato Vaccari - in vista della piena attuazione del nuovo Piano delle attività estrattive approvato nel 2009 che avrà i suoi primi effetti a partire dal 2012. La diminuzione dei quantitativi estratti in questi ultimi anni rappresenta certamente un segnale della crisi in atto, ma dipende anche in parte proprio dalla necessità di completare con i Comuni tutte le procedure per l'avvio del nuovo Piano che rivede che in gran parte le regole e criteri, all'insegna di una maggiore tutela ambientale. I fabbisogni previsti nel 2009 tenevano conto della necessità di fornire i materiali estrattivi per alcune opere viarie importanti tra cui la Cispadana, la terza corsia dell'Autobrennero e la bretella che devono ancora partire».

Dalla fotografia del 2010 emerge che in 44 cave si estrae sabbia e ghiaia, in quattro argille per ceramiche, tre argille per laterizi, due pietre da taglio e una sabbia per ceramiche. Nella relazione sono forniti anche i dati sulla distribuzione sul territorio delle attività estrattive: a Modena sempre nel 2010 le cave autorizzate sono nove, a S.Cesario sul Panaro 12, Sassuolo 14, tre a Spilamberto, Pavullo e Prignano, due a Castelfranco Emilia e  Formigine e una rispettivamente a Campogalliano, Concordia, Frassinoro, Montecreto, Palagano e Zocca. Le ditte impegnate nell'attività nel modenese sono 27 nel 2010 contro le 35 del 2008.

Sono diminuiti anche i frantoi, da 33 a 29, per effetto delle demolizioni previste dal Piano provinciale allo scopo di allontanare progressivamente questi impianti dalle rive dei fiumi, dove furono costruiti decenni fa, un percorso che - sottolinea Vaccari - «proseguirà anche con il nuovo Piano per liberare definitivamente i nostri fiumi da questi impianti che hanno un pesante impatto ambientale».

Nella relazione si riassume anche l'attività di recupero delle cave dimesse, un obbligo per i cavatori previsto dalla legge regionale. Nel periodo considerato sono stati recuperate con nuovi rimboschimenti e rinaturalizzazioni 18 cave esaurite mentre per altre tre il recupero è stato parziale.

 

 

Scheda informativa

Scheda informativa
Data comunicato
23/12/2011
Numero
1183
Ora
13
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Ufficio di riferimento
ufficio: ·› Area Amministrativa
··› Servizio Affari Generali e Polizia Provinciale
···› Ufficio Stampa
Proprietà dell'articolo
autore: Ufficio stampa
data di creazione: venerdì 23 dicembre 2011
data di modifica: venerdì 23 dicembre 2011