Comunicato stampa N° 913 del 27/9/2011
«Già ora, nella realtà modenese, il certificato antimafia è chiesto direttamente dalle stazioni appaltanti alla Prefettura, senza alcun onere aggiuntivo per le aziende. E gli enti locali stanno già iniziando ad applicare le disposizioni del protocollo sottoscritto con la Prefettura che abbassa la soglia per rendere necessaria la certificazione». E' la precisazione rispetto alle dichiarazioni del ministro Brunetta del direttore dell'Osservatorio provinciale appalti Vincenzo Pasculli che sottolinea come «sarebbe un errore eliminare questo strumento soprattutto in un momento dove si avverte piuttosto la necessità di tenere alta la guardia rispetto ai segnali di aumento del lavoro nero, che fanno crescere la preoccupazione per il rischio di concorrenza sleale e di infiltrazioni della criminalità organizzata in un tessuto economico che comunque resiste alla diffusione dell'illegalità».
Con il nuovo protocollo promosso dalla Prefettura il certificato antimafia viene richiesto per tutti gli appalti pubblici superiori a 250 mila euro e per i subappalti sopra i 50 mila euro. Il limite per gli appalti fissato dalla normativa è di 4 milioni e 845 mila euro, per i subappalti di 154 mila euro. Già in precedenza, comunque, le stazioni appaltanti richiedevano comunque un certificato camerale antimafia anche per gli appalti, la maggior parte, il cui valore rimaneva sotto la soglia di legge.
Data comunicato | 27/9/2011 |
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Numero | 913 |
Ora | 18 |
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ufficio: |
·› Area Amministrativa ··› Servizio Affari Generali e Polizia Provinciale ···› Ufficio Stampa |
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autore: | Ufficio stampa |
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data di creazione: | martedì 27 settembre 2011 |
data di modifica: | martedì 27 settembre 2011 |