Comunicato stampa N° 770 del 17/8/2011
Oltre 7.600 ettari di superficie agricola vitata, cioè coperta da vigneti, di cui 6.754 ettari (l'88 per cento) dedicati a vitigni a denominazione di origine controllata o protetta (doc/dop) con 3.860 aziende di cui 3.503 con produzioni doc/dop. Sono questi i dati principali, aggiornati al 31 dicembre 2010, del catasto viticolo della Provincia di Modena.
La superficie vitata è in calo (era di poco superiore agli otto mila ettari nel 2009), ma i vigneti sono ora più giovani e più efficienti grazie alle ristrutturazioni; calano complessivamente anche le aziende (per effetto di ristrutturazioni e fusioni), ma resta stabile il numero di quelle che producono vini dop/doc. Dai dati del catasto viticolo provinciale, emerge anche che le cantine di trasformazione dell'uva in vino nel modenese sono 110, di cui 40, le più importanti come dimensione, nelle zone dedicate ai lambruschi.
«Nel 2010 - sottolinea Giandomenico Tomei, assessore provinciale all'Agricoltura - aggiunge Tomei - il Lambrusco è stato il vino più amato dagli italiani ed è anche quello più esportato. Per mantenere questi risultati a livello di mercato occorre puntare sempre di più sulla qualità e sul legame con il territorio. Segnali positivi arrivano anche dalla nuova dop Lambrusco di Modena che si sta affermando sul mercato».
Il riconoscimento Doc (con la nuova normativa diventeranno Dop) per il Lambrusco di Sorbara, il Lambrusco Salamino di Santa Croce, il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro è arrivato nel 1970, mentre nel 2009 è stato riconosciuto Dop anche il Lambrusco di Modena.
Nel modenese nel 2010 sono stati prodotti quasi 88 milioni di litri di vino doc/dop, in gran parte lambruschi.
Oltre ai lambruschi, nel territorio modenese si coltivano diverse varietà di vitigno come l'ancellotta, il trebbiano modenese, il montù, il pignoletto, il marani, il maestri, poi barbera, albana, pinot bianco, cabernet souvignon, malvasia bianca, sangiovese, merlot, alionza, pinot nero, syrah e traminer aromatico.
Tra le curiosità del catasto spicca la presenza di vitigni con superfici modeste ma di elevata qualità e di un certo rilievo per la salvaguardia delle biodiversità che la Provincia intende valorizzare con progetti specifici; tra questi figurano il trebbiano di Spagna (chiamato ora Trebbianina), l'uva Tosca, la gavetta, l'alionza, la ruznintena e la ciocchella.
Data comunicato | 17/8/2011 |
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Numero | 770 |
Ora | 15 |
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ufficio: |
·› Area Amministrativa ··› Servizio Affari Generali e Polizia Provinciale ···› Ufficio Stampa |
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autore: | ufficio stampa |
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data di creazione: | mercoledì 17 agosto 2011 |
data di modifica: | mercoledì 17 agosto 2011 |