Comunicato stampa N° 481 del 01/06/2011
La rete commerciale modenese è articolata in circa 11 mila attività con oltre un milione di metri quadrati di superficie di vendita e una netta prevalenza delle strutture di vicinato e medio piccole, cresciute nell'ultimo decennio. Nella grande e media distribuzione alimentare Modena presenta dati in linea con quelli regionali (216 metri ogni 1000 abitanti), mentre nel settore non alimentare la dotazione pro capite è superiore alla media regionale per le strutture di vicinato e medie, mentre è notevolmente inferiore, meno della metà, per la grande distribuzione.
Parte da questa fotografia, sintesi dell'indagine presentata in aprile in apertura della Conferenza di pianificazione del Piano provinciale del commercio (Poic), la riflessione del presidente della Provincia di Modena Emilio Sabattini, insieme all'assessore alle Politiche per l'economia locale Daniela Sirotti Mattioli, in vista della ulteriore fase di confronto con le associazioni di categoria annunciata lunedì 30 maggio in occasione della seduta conclusiva della Conferenza. Il primo appuntamento è già fissato per lunedì 6 giugno.
«E' evidente - spiega Sabattini - che le richieste di nuove aree commerciali presentate dai Comuni per un valore complessivo di circa tremila metri di alimentari e 17.429 metri di non alimentari da attivare subito non rappresentano stravolgimenti dell'equilibrio che caratterizza la rete. Soprattutto perché accompagnano la crescita demografica della nostra provincia (oggi siamo in 700 mila abitanti, 72 mila in più rispetto a dieci anni fa) e non prevedono - sottolinea Sabattini - consumo di nuovo terreno, ma solo processi di riqualificazione urbana e riutilizzo di edifici già destinati ad attività economica».
Questa non significa, però, che le richieste degli operatori del settore non debbano essere valutate e approfondite, «anche se - osserva Sabattini - non possiamo non evidenziare una contraddizione in chi ci chiede di svolgere come Provincia un ruolo di programmazione e poi reclama una moratoria assoluta, il congelamento della situazione. Se fosse così ci sarebbe ben poco da programmare».
La Conferenza di pianificazione ha invece deciso di sottoporre a Valutazione di sostenibilità ambientale e territoriale le aree richieste dai Comuni (comunicato n. 482) e «la valutazione ci dirà se queste aree sono compatibili con il nostro tessuto urbanistico» spiega Sabattini per sottolineare che solo dopo questo passaggio verranno assunte le decisioni per la definizione puntale del Poic da presentare al Consiglio provinciale (comunicato n. 483).
Nel valutare le richieste dei Comuni, aggiunge Sabattini, abbiamo «il dovere di garantire la libera concorrenza e di offrire opportunità di sviluppo economico in grado anche di creare occupazione: prevediamo infatti che questi investimenti possano attivare alcune centinaia di posti di lavoro, soprattutto per i giovani. Ma ancora prima di aprire i nuovi negozi, saranno le imprese edili e gli artigiani ad avere nuove occasioni di lavoro e sarà importante fare in modo che siano quelle locali a essere tenute maggiormente in considerazione». In un momento di crisi e di calo dell'occupazione «è necessario - spiega ancora il presidente - stimolare tutti gli investimenti che possono garantire sviluppo, investimenti che saranno completati non oggi, ma fra 3 o 4 anni. E' necessario però partire subito, aggredire la crisi e mettere in campo nuove opportunità. E se tra quattro anni i consumi non saranno ancora ripartiti - aggiunge - penso che il problema non sia il Piano commerciale».
Per Sabattini, inoltre, alla luce degli effetti della crisi le associazioni di categoria sollevano questioni da tenere in considerazione rispetto all'esigenza di garantire il sostegno alla piccola imprenditoria commerciale e al commercio nei centri naturali («che deve continuare a non essere penalizzato dall'apertura di nuove strutture, come del resto è avvenuto negli ultimi anni in cui i piccoli esercizi sono aumentati più che nel resto della regione») e questo risultato si può ottenere «proponendo ai Comuni un vero e proprio patto per utilizzare a questo scopo una parte degli oneri di urbanizzazione che incasserebbero con le nuove aperture, ma anche con un impegno a un monitoraggio dell'impatto delle medie e grandi strutture alimentari su viabilità e accesso delle aree, sospendendo per tre anni il rilascio di autorizzazioni commerciali e la pianificazione di queste tipologie».
A questo si aggiunge un'ulteriore richiesta rivolta ai Comuni: «Nella pianificazione del Poic 2006 sono presenti oltre 220 mila metri quadrati di superficie di vendita, in gran parte residuo delle pianificazioni precedenti. Credo sia possibile ridiscuterle almeno in parte. Con il Poic 2011 contiamo di togliere alcune aree per grandi strutture (cinque a Mirandola e una a Bastiglia) ma penso che si possa anche andare oltre».
Data comunicato | 1/6/2011 |
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Numero | 481 |
Ora | 18 |
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ufficio: |
·› Area Amministrativa ··› Servizio Affari Generali e Polizia Provinciale ···› Ufficio Stampa |
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data di creazione: | mercoledì 1 giugno 2011 |
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data di modifica: | mercoledì 1 giugno 2011 |