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Le misure effettuate dalla Rete Provinciale di monitoraggio della qualità dell’aria nel 2008, esposte nella presente relazione, confermano il lento ma costante miglioramento della situazione registratosi nel territorio provinciale negli ultimi anni.
Tuttavia, per alcuni inquinanti quali le polveri PM10 e gli ossidi di azoto, il rispetto dei limiti di legge appare ad oggi un obiettivo ancora difficile da raggiungere, nonostante le numerose e significative azioni attuate a livello locale da Provincia e Comuni nell’ambito del Piano Provinciale di tutela e risanamento della qualità dell’aria, unite a quelle intraprese dalla Regione Emilia-Romagna.
Infatti, le particolari condizioni climatiche e geografiche dell’intera pianura padana, abbinate alla rilevante presenza nell’area di fonti emissive da traffico, industiali e civili, rendono la situazione molto critica già di partenza. Di conseguenza, le misure intraprese a livello locale, seppure efficaci in termini di riduzione e contenimento delle emissioni inquinanti, non possono ritenersi sufficienti per il raggiungimento degli obiettivi di legge in assenza di un’azione coordinata su area vasta nell’ambito di un Piano Nazionale di risanamento della qualità dell’aria.
Proprio l’assenza di un Piano Nazionale di questo tipo, ha recentemente indotto la Commissione delle Comunità Europee a negare alle nostre zone la deroga al rispetto dei limiti per il PM10 (possibilità prevista dalla direttiva 2008/50/CE), nonostante la stessa Commissione abbia riconosciuto che a livello locale siano state effettivamente attuate tutte le misure possibili per contrastare l’inquinamento da polveri sottili.
La mancanza di risorse finanziarie destinate agli interventi strutturali strategici a livello nazionale, condiziona quindi pesantemente la piena efficacia degli interventi di livello locale.
Occorre continuare quindi negli sforzi a livello locale e sollecitare il livello nazionale per investire su ogni possibile innovazione utile all’ulteriore diminuzione di ogni tipo di emissione. Ma per raggiungere gli ambiziosi obiettivi di qualità posti dalla Comunità Europea a maggior tutela dell’ambiente e della nostra salute, sarà necessario un mutamento culturale degli stili di vita e del modello di sviluppo, a cui tutti dobbiamo concorrere, ognuno per la parte di responsabilità e senso civico che gli sono propri.
Stefano Vaccari
Assessore all'Ambiente, Protezione civile e alla Mobilità della Provincia di Modena
fotografia di Giancarlo Nannini