Comunicato stampa N° 1192 del 18/9/2008
La crisi immobiliare nel mercato statunitense, l’incremento dei costi delle materie prime, la forza dell’euro che frena le esportazioni, il blocco del mercato immobiliare in Italia, tanto residenziale quanto pubblico. Sono alcune delle principali cause delle difficoltà del settore ceramico evidenziate dall’approfondimento che gli dedica il Rapporto dell’Osservatorio provinciale sul mercato del lavoro incrociando i dati dei Centri per l’impiego, le analisi di Confindustria Ceramica e le valutazioni di operatori ed esperti del settore.
E’ un settore che «attraversa una fase di forte cambiamento strutturale - spiega l’assessore provinciale al Lavoro Gianni Cavicchioli - caratterizzata da una diminuzione dell’occupazione (tra il 2001 e il 2007 gli addetti nell’area di Sassuolo sono passati da 15.700 a 13 mila), anche a causa di crisi aziendali, ma anche da trasformazioni della struttura dell’occupazione, che sposta progressivamente il baricentro verso profili professionali orientati alla valorizzazione e alla promozione del prodotto più che alla produzione».
Tra le figure professionali più colpite ci sono, infatti, quelle legate alle attività serigrafiche e di decorazione, al controllo qualità - soprattutto donne - e alla conduzione di macchine.
Ma cresce la richiesta di altre figure professionali. Per quanto riguarda la vendita, quelle legate al marketing, allo sviluppo delle reti commerciali, gli architetti e i cacciatori di tendenze. Forte anche la richieste di figure specifiche nel campo della produzione: controllo e manutenzione delle macchine, studio e utilizzo dei materiali, “ingegnerizzazione” del prodotto e programmazione degli impianti, finissaggio dei prodotti, programmazione della produzione e della logistica.
«Il centro nevralgico della ceramica di Sassuolo continua a mantenere una leadership sulla qualità del prodotto e sulla capacità di penetrazione dei mercati - spiega l’assessore Cavicchioli - e questo determina questi nuovi fabbisogni professionali e formativi che in una tendenza di peggioramento quantitativo dell’occupazione rappresentano un miglioramento qualitativo».
I fabbisogni formativi, quindi, si concentrano sullo sviluppo del prodotto, sull’organizzazione della produzione e della logistica, sulla capacità di approccio ai nuovi mercati, sul design, sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
Data comunicato | 18/9/2008 |
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Numero | 1192 |
Ora | 11 |
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ufficio: |
·› Area Amministrativa ··› Servizio Affari Generali e Polizia Provinciale ···› Ufficio Stampa |
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autore: | ufficio stampa |
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data di creazione: | giovedì 18 settembre 2008 |
data di modifica: | giovedì 18 settembre 2008 |