Comunicato stampa N° 425 del 9/4/2008
«E’ stato un momento di confronto costruttivo». Lo ha detto l’assessore provinciale al Lavoro Gianni Cavicchioli commentando la mobilitazione organizzata dalle associazioni dei disabili di fronte al Centro per l’impiego di Modena sul tema del collocamento lavorativo che ha messo in discussione, in particolare, la legge 68 che regola il settore.
«Pur avendo solo dieci anni, è una legge da rivedere perché nel mondo del lavoro come in tutta la società sono stati anni di radicali cambiamenti» afferma Cavicchioli sottolineando come «la flessibilità e la revisione dei processi produttivi producono ricedute negative sul collocamento delle fasce più deboli, in particolare dei disabili». Negli ultimi tre anni, comunque, a Modena sono stati avviati al lavoro 1683 disabili, tra numerici (577) e nominativi (1106), con 1064 assunzioni: 587 lavoratori sono ancora in forza.
Per l’assessore Cavicchioli, però, «non basta la definizione di “collocamento obbligatorio”, ma bisogna creare condizioni che consentano di integrare e non solo di collocare il lavoratore nel contesto aziendale; tante mansioni svolte o svolgibili tendono a scomparire o a essere terziarizzate e quelle accessibili richiedono livelli di professionalità maggiori o quantomeno diversi dal passato». Perciò, a giudizio di Cavicchioli, è indispensabile una maggiore attenzione alla formazione professionale per rendere il collocamento «utile e stabile per entrambe le parti». Secondo l’assessore, «il vero problema sta proprio nel non considerare “obbligatorio” il collocamento, ma nel cercare un adempimento allineato assolutamente con le esigenze aziendali, senza tener conto dei limiti funzionali dei lavoratori».
«Paradossalmente - aggiunge Cavicchioli - lo sforzo nel collocamento mirato, teso a creare rapporti di lavoro con presupposti di continuità, viene sfruttato per eludere la normativa, attraverso richieste di figure professionali che sarebbe già molto difficile trovare tra i lavoratori non disabili». Eclatante il caso recente di una banca che ha licenziato al termine del periodo di prova un laureato, con anni di esperienza professionale, dichiarandolo inadeguato per precisione ed efficienza. «A questo direttore del personale - conclude Cavicchioli - come ad altri dirigenti o imprenditori che hanno questo tipo di approccio, ricordiamo che sfruttare l’incertezza della normativa non potrà che portare a un inasprimento delle sanzioni. E non si reclami un sistema premiante per le aziende, che esiste già e in dimensioni considerevoli».
Data comunicato | 9/4/2008 |
---|---|
Numero | 425 |
Ora | 16 |
chiusura della tabella |
autore: | ufficio stampa |
---|---|
data di creazione: | mercoledì 9 aprile 2008 |
data di modifica: | mercoledì 9 aprile 2008 |