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Comunicato stampa N° 40 del 14/1/2008

intesa tra ministero dell’istruzione e villa emma\3

una guida alla storia dei 73 ragazzi ebrei salvati

Si intitola “Nonantola e i salvati di Villa Emma” la guida alle vicende che lì si sono svolte tra il luglio del 1942 e l’ottobre del 1943. Uno strumento agile che unisce le esigenze della divulgazione e il rigore delle informazioni offrendo gli elementi fondamentali per conoscere una storia e un luogo.

La guida, scritta da Maria Laura Marescalchi e Anna Maria Ori, contiene un testo base che racconta i fatti seguendo gli itinerari percorsi dal gruppo dei 73 ragazzi ebrei e presentando i luoghi che offrirono rifugio ai perseguitati. Ci sono poi alcune schede di approfondimento di alcuni temi e questioni storiografiche e uno sguardo, per immagini, alla lunga storia di Nonantola. Infine, la guida offre anche le brevi biografie di alcuni dei protagonisti della vicenda.

Rivivono così i volti e le storie di Josef Indig, il giovane sionista croato che si prese cura dei ragazzi fin dal 1940 quando furono radunati, provenienti da Germania, Austria e Jugoslavia, in attesa di proseguire per la Palestina. L’avanzata tedesca li obbligò a cercare rifugio altrove e fu così che arrivarono a Nonantola.

Dalle pagine della guida escono anche le figure del medico condotto del paese Giuseppe Moreali, coinvolto fin dall’inizio nel sostegno ai rifugiati, e di don Arrigo Beccari, al tempo insegnante al seminario minore di Nonantola, che, dopo l’8 settembre, si impegnò nell’organizzare la fuga dei ragazzi e dei loro accompagnatori in Svizzera insieme a Goffredo Pacifici che, rimasto in Italia, sarà arrestato il 7 dicembre del ’43, trasferito a Fossoli e infine deportato ad Auschwitz, dove morirà, nell’agosto del ’44.

I ragazzi, 73 in tutto, tra i sei e i 21 anni, arrivarono a Nonantola nel luglio del ’42 e furono alloggiati nella grande villa disabitata da anni dalla Delasem, l’associazione che si occupava dell’emigrazione degli ebrei italiani. La loro giornata era rigidamente scandita tra lo studio e la preparazione alla futura vita in Palestina, dovevano vivere isolati ma a poco a poco fecero amicizia con i nonantolani che li nascosero nelle loro case, e in seminario, quando i tedeschi occuparono la zona dopo l’8 settembre. A quel punto, la situazione era così pericolosa che in un solo mese venne organizzata la loro fuga in Svizzera. Si salvarono tutti.

Scheda informativa

Scheda informativa
Data comunicato
14/1/2008
Numero
40
Ora
15
chiusura della tabella
Ufficio di riferimento
ufficio: ·› Area Amministrativa
··› Servizio Affari Generali e Polizia Provinciale
···› Ufficio Stampa
Proprietà dell'articolo
autore: Ufficio stampa
data di creazione: lunedì 14 gennaio 2008
data di modifica: lunedì 14 gennaio 2008