Il ritardo nella ristrutturazione della palazzina di edilizia residenziale pubblica di via Campi è stato dovuto all’entrata in vigore della nuova normativa antisismica che ha obbligato la Provincia a rivedere in modo consistente il progetto per il quale il Comune di Modena aveva già rilasciato il permesso di costruire. Ma è stato un ritardo, come ha spiegato l’assessore provinciale alle Politiche urbanistiche Maurizio Maletti, rispondendo in Consiglio a un’interpellanza di Dante Mazzi (Forza Italia), «in un certo senso fortunato, perché quando è arrivata la richiesta del Policlinico e del Comune di Modena di abbattere l’edificio, per favorire la costruzione del nuovo ingresso del Pronto soccorso, non avevamo ancora aperto il bando, che pure era pronto, per assegnare i lavori e abbiamo quindi potuto dare corso alla domanda». Nell’interpellanza il consigliere Mazzi aveva chiesto per quali motivi non fosse mai stata iniziata la ristrutturazione della palazzina di via Campi, decisa per aumentare il numero degli alloggi da 12 a 19, e se fossero già stati trasferiti, e a quali condizioni, gli inquilini: «Una volta decisa la ristrutturazione e ottenuta la copertura finanziaria – ha risposto Maletti – la Provincia ha trasferito tutti gli inquilini in appartamenti di nuova costruzione, per i quali è stato mantenuto lo stesso canone di affitto di quelli vecchi».

«E’ un percorso che per certi versi posso comprendere – ha replicato Mazzi – ma, visto che ci occupiamo di denaro pubblico, il dubbio che il progetto fosse stato lasciato fermo era legittimo. Rilancio però la proposta di destinare quell’area a uso pubblico per soddisfare le esigenze abitative di enti come l’Università e il Polo ospedaliero».